[…]
“Invece era calato in me il sentimento dell’assenza, e di nuovo
imparavo qualcosa di mai provato, lo imparavo ovviamente con l’istinto, a cui
avrei dato ragionamento anni dopo: che il sentimento dell’assenza è quando il
vuoto che ti si forma intorno può popolarsi anche di una moltitudine invadente
e aggressiva che però non avverti più, come se non esistesse, quasi fosse un
arazzo gremito di figure disincarnate, e il sentimento consiste in una
nostalgia malata, per non essere più coinvolto, partecipe, ma una presenza
galleggiante sulla moltitudine come una foglia.”
(Tratto da Lui che ti tradiva di A. Bevilacqua)
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