lunedì 18 maggio 2015

Psicologia e dintorni...la Frenologia


Di Alessandro Zocchi

La frenologia era una disciplina medico-scientifica fondata tra il 18o e il 19o secolo dal medico tedesco Franz Joseph Gall (1758-1828). Questi asseriva che era possibile definire le qualità psicologiche di una persona esaminando la conformazione del suo cranio. Il principio alla base di questa pratica consisteva nel fatto che, secondo Gall, il cervello fosse suddiviso in tante regioni quante erano le caratteristiche della personalità. Più una facoltà era sviluppata maggiore era il volume dell'area cerebrale corrispondente. E questo si rifletteva sulla superficie del cranio che di conseguenza si rigonfiava.

L'opera dei frenologi consisteva essenzialmente nel far scorrere le dita, o i palmi delle mani, sulla testa per distinguere ogni elevazione e depressione del cranio. Talvolta veniva usato un calibro oppure un nastro millimetrato. La "lettura" del cranio forniva cosi` una descrizione delle attitudini più o meno sviluppate di un individuo.

Gall identificò 26 aree diverse sul cranio alle quali corrispondevano altrettanti "organi", come lui definiva le regioni cerebrali preposte alle varie caratteristiche mentali. Egli colleziono` crani animali e umani e costruì molti calchi in gesso per studiare lo sviluppo delle protuberanze. La maggior parte dei crani umani raccolti appartenevano a persone che si erano distinte in vita per particolari attitudini come il coraggio, l'intelligenza o la spietatezza nell'uccidere.

La frenologia nel giro di pochi anni divenne piuttosto popolare in Europa e in America grazie anche alla divulgazione effettuata dal più importante dei collaboratori di Gall, Johan Kaspar Spurzheim. A Edinburgo nacque la prima società frenologica, seguita da molte altre in Inghilterra e America.

Ai tempi del suo maggior sviluppo la frenologia fu applicata per diversi scopi. Si credeva che potesse indicare la carriera migliore per un giovane o individuare il compagno di vita. Alcuni datori di lavoro pretendevano l'analisi del carattere dei dipendenti per assicurarsi che fossero onesti e gran lavoratori. I frenologi venivano considerati come persone speciali, capaci di prevedere il comportamento degli individui nelle più diverse circostanze.

Gli adepti di questa disciplina la consideravano come "l'unica vera scienza della mente", ma molti la contestavano e ridicolizzavano. Verso la fine del 19o secolo fu completamente discreditata come scienza, anche se molte sue frange vissero molto oltre.

Alcuni antropologi degli inizi del 1900 sfruttarono la frenologia per confermare la loro credenza nella superiorità degli europei, in particolare della "razza ariana", sugli altri uomini.

Nel 1931, negli USA, Lavery e White inventarono lo "psicografo". Si trattava di una macchina costituita da 1954 parti all'interno di una sorta di casco metallico collegato ad un contenitore che poteva stampare dei giudizi su 32 facoltà mentali. Le facoltà erano classificate con un punteggio da 1 a 5 (da "mancante" a "molto alto"). Il punteggio veniva ottenuto dal modo in cui 5 punte delle 32 sonde del casco entravano in contatto con le varie superfici del cranio. Per ogni facoltà la macchina stampava il giudizio corrispondente al punteggio e, alla fine, si otteneva una valutazione personalizzata, dovuta alla grande varietà di combinazioni di giudizi.

Gli psicografi ebbero un gran successo negli USA dove resero ricchi i produttori. Tuttavia nel giro di una decina d'anni lo scetticismo attorno questo strumento crebbe, finche` divenne utile solo come pezzo da museo (www. mtn.org).

Il punto debole della frenologia fu che le sue basi teoriche non furono mai verificate scientificamente. I frenologi cercavano ed evidenziavano solo le conferme alle loro ipotesi, scartando tutto ciò che le contraddiceva.

Oggi si sa che parti del cervello non crescono verso l'esterno andando a modificare la configurazione del cranio. Descrivere le caratteristiche psicologiche di un individuo tastando il suo cranio e` quindi impossibile.

Tuttavia, si può dire che la frenologia aveva indovinato un fatto: diverse funzioni sono, almeno parzialmente, localizzate nel cervello. E` ben noto, infatti, che lesioni traumatiche circoscritte della corteccia cerebrale producano la disfunzione di particolari facoltà. Inoltre, la tecnica della risonanza magnetica funzionale ha dimostrato che durante l'esecuzione di specifici compiti si attivino di preferenza certe aree cerebrali e non altre.

Purtroppo le funzioni identificate da Gall (in seguito modificate ed aumentate dai suoi seguaci) non riflettono la mappa costruita dalle moderne neuroscienze. Tutti gli "organi" dei frenologi sono oggi considerati frutto della fantasia. Con un'eccezione: "la facoltà della parola" venne, casualmente, localizzata nei pressi delle aree identificate oggi come quelle che controllano il linguaggio.


Per saperne di piu:

    C. Temple, Il nostro cervello. Come funziona e come usarlo. Laterza 1996
    R.L. Gregory, The Oxford Companion to the Mind. Oxford Univ. Press, 1987
    Oliverio A. Biologia e filosofia della mente. Laterza, 1999



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