Lettera aperta a un apprendista stregone
Con questo singolare libro, Carotenuto intende rivolgersi
a tutti gli “apprendisti stregoni”, ossia a coloro che hanno deciso di
occuparsi dell psiche e in particolare della Psicologia del Profondo. L’autore
si interroga sulle ragioni che possono indurre un giovane a compiere una scelta
di questo tipo e osserva che si tratta di un vero e proprio “bisogno”, antico,
precocissimo, non un’offesa o una violenza, ma qualcosa che è stato “negato”,
magari durante l’infanzia. Una privazione di questo tipo, agli albori della
vita, è la violenza più devastante; una lacuna, un vuoto, un “non-evento” che
ha lasciato una traccia indelebile in quella personalità ancora in via di
formazione. Ma per definire questa traccia indelebile, Carotenuito non impiega
il termine “cicatrice”, bensì quello di “ferita”, proprio per sottolineare
l’impossibilità di richiudere una volta per tutte certe antiche lacerazioni. E
la ferita di cui parla l’autore, è ancora aperta, non rimarginata; è una
“feritoia”, un minuscolo varco che consente all’Apprendista Stregone di
affacciarsi sul proprio mondo interiore così da scrutare e indagare la parte
più misteriosa e segreta di se stesso, la parte ‘sommersa’. Inoltre Carotenuto
osserva che la scelta di diventare esperti della psiche nasconde l’intento di
curare questo disagio psichico curando i disagi psichici degli altri; ma
l’autore sottolinea anche di non augurarsi mai la guarigione, perché se davvero
la “ferita-feritoia” dell’Apprendista Stregone dovvesse richiudersi, a quel
punto non gli resterebbe che cambiare mestiere.
Estratto
Consentimi anzitutto, caro Apprendista Stregone, di
manifestarti il mio apprezzamento – e anche un certo stupore per la tua scelta,
che suppongo meditata: quella di occuparti della Psiche. Anche un certo
stupore. Detto tra noi: come ti è saltato in mente? Non è il Corpo, oggi come
oggi, il campo d’azione per chi ha deciso di aiutare il prossimo a star bene
incondizionatamente e magari a meritarsi questo affetto incondizionato? Per
inciso: apprezzamento e stupore aumentano per un’altra scelta, per così dire
“interna” a quella principale: hai deciso di occuparti di Psicologia del
Profondo. In tempi di scorciatoie, di psicoterapie prêt à-porter o usa-e-getta,
di personal coach o trainer digitali o via fax, che non sai se sia più
“virtuale” il terapeuta o il paziente (probabilmente lo sono alla pari), di
video o cyber-guru, di Guide Autorizzate per Escursioni sui Carboni Ardenti,
hai preferito – almeno così mi piace supporre – imboccare la via maestra della
Psicologia Dinamica.
http://centrostudipsicologiaeletteratura.org/2013/12/lettera-aperta-a-un-apprendista-stregone/
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