"Concorso nella Finanza?
Devi pagare tremila euro"
Sette indagati per le selezioni per diventare maresciallo:
promettevano di far superare il test. Coinvolto anche un ufficiale
di GABRIELLA DE MATTEIS
"Concorso nella Finanza? Devi pagare tremila euro"
HANNO promesso un risultato certo al concorso per entrare
nella Guardia di finanza. Hanno chiesto e preteso soldi, ma il caso non è
passato inosservato e la procura di Bari ha aperto una inchiesta. Un fascicolo
delicato e complesso che conta sette indagati. Tra loro c’è un ufficiale delle
fiamme gialle in servizio a Roma, ex militari e cittadini che hanno pagato
sperando di poter superare il concorso per diventare maresciallo della guardia
di finanza. L’inchiesta è stata assegnata al sostituto procuratore Luciana
Silvestris che, nei giorni scorsi, ha ordinato alcune perquisizioni che sono
state condotte a Roma.
L’indagine è partita da una segnalazione e per il momento
segue una ipotesi ben precisa. Il concorso per entrare a far parte della
Guardia di finanza prevede diverse prove, dalla prima che si basa su test a
risposta multipla al colloquio con lo psicologo, passando per una più
articolata prova scritta alle visite mediche. Secondo l’accusa, riportata nero
su bianco nel fascicolo del magistrato, l’ufficiale della Guardia di finanza e
gli ex militari avrebbero chiesto una somma di denaro, garantendo il
superamento del primo step della selezione e cioè i test a risposta multipla
(prove che per il concorso per 297 posti di allievi marescialli si sono svolte
a Bari, tra aprile ed il maggio scorso, nella caserma della Guardia di finanza
a Palese).
La procura ipotizza l’esistenza di un vero e proprio
tariffario. Per il superamento dei quiz e quindi l’ammissione alla prova
scritta la somma pattuita era di tremila euro. Le indagini sono condotte dalla
stessa Guardia di finanza che a Roma dove è in servizio uno degli indagati,
nelle scorse settimane, ha eseguito alcune perquisizioni. I militari delle
fiamme gialle che hanno dato così esecuzione ad un decreto firmato dal pubblico
ministero Silvestris (che fa parte del pool che si occupa dei reati contro la
pubblica amministrazione) hanno cercato prove del passaggio di denaro, del
pagamento della somma di denaro così come pattuito. Nelle perquisizione sarebbe
stato acquisito materiale, definito “interessante”.
L’inchiesta è nella fase iniziale. Tra gli indagati ci sono
sia coloro che hanno promesso un buon esito al concorso, che chi invece ha
pagato, sperando di superare la prova. Il pubblico ministero Silvestris ha
disposto altri accertamenti. Si tratta di capire se davvero chi ha garantito un
posto come maresciallo alla Guardia di finanza fosse in grado di assicurare un
buon risultato o abbia invece millantato e soprattutto l’obiettivo è capire se,
oltre a quelli al centro dell’indagine, vi siano altri casi.
Sono migliaia, infatti, i giovani che ogni anno partecipano
ai concorsi per entrare nelle forze di polizia. Quando le indagini saranno
concluse, il magistrato Silvestris deciderà se e quale parte dell’inchiesta
rimarrà a Bari. Quasi sicuramente dal momento che alcuni dei reati sono stati
commessi a Roma non si esclude che gli atti del fascicolo, per competenza,
saranno trasferiti alla procura di Roma.
(30 novembre 2013)
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