domenica 2 febbraio 2014

Poesia... in musica


«Da sempre considero la musica un qualcosa che non si trova qui e ora, ma accade in qualche modo da un’altra parte, accade altrove. È uno sguardo al di là della porta chiusa, ma è anche la risorsa che hanno i bambini di fronte alla paura, per cui quando si trovano al buio si mettono a cantare e tutto passa. Come sguardo che si getta al di là della nostra finitezza ha quindi direttamente a che fare con l’oltre, o meglio l’Oltre con la O maiuscola. Ed è quindi per questo un fatto assolutamente spirituale» 
(di Angelo Branduardi)



La sposa rubata 
di Angelo branduardi

"La sposa rubata" pare sia la trasposizione quasi letterale di una ballata bretone intitolata "La fiancée de Satan", spogliata però di ogni riferimento al fatto che "il signore che la rubò" è, appunto, il diavolo. Il posto in cui la sposa viene portata è l'inferno: non un mondo *sotto* uno specchio d'acqua, quindi, ma un mondo *oltre* il fiume («Stavano parlando ancora, e già su una piccola barca erano affidati al fiume e portati via, e già oltrepassavano l'oceano, e il lago dell'Angoscia e delle Ossa. Ed ecco, erano alle porte dell'inferno»). Un tema simile è presente anche in una canzone (cantata anche da Joan Baez), "House Carpenter". In questo caso, come nella versione di Branduardi, la nave su cui la sposa e il diavolo stanno viaggiando, affonda nelle acque del mare. 




Da tre notti non riposo
resto ad ascoltare :
è la vipera che soffia,
soffia presso l'acqua.
Ho composto un canto nuovo,
vieni ad ascoltare
della sposa che al banchetto
mai più ritorno fece.
C'era un invitato in più
che la rimirava:
"Alla mia gente vorrei mostrare
il tuo abito da sposa".
Lei ingenua lo segui`
certa di tornare,
fino a notte attesa,
lei non ritornò.
Se ne andava in piena notte
da solo un suonatore,
ma davanti gli si parò
il signore sconosciuto:
"Forse tu cerchi la sposa
che andò perduta,
se hai cuore di seguirmi
da lei ti condurrò".
E una barca lo portò
lungo un'acqua scura,
ritrovò la sposa
e aveva vesti d'oro.
"Il mio anello ti darò,
portalo al mio uomo,
qui non soffro più
nè male nè desiderio".
Il suonatore si girò,
fece un solo passo
poi gridare la senti`
nell 'acqua che la soffocava,
Come luce lei brillava
quando sposa andò,
dove mai l'avrà portata
il signore che la rubò.
Da tre notti non riposo
resto ad ascoltare:
è la vipera che soffia,
soffia presso l'acqua.

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