sabato 15 settembre 2012

Da "Repubblica"


Timidi o intraprendenti?

Dipende dal cervelletto
Studio dell'I.R.C.C.S. Fondazione S. Lucia e dell'Università "Sapienza"di Roma: le dimensioni dell'organo giocano un ruolo chiave nella determinazione e nelle differenze individuali di personalità

ROMA - Avidi di novità e pronti ad esplorarle, temerariamente proiettati verso l'esterno, o timorosi, prudenti e timidi? Due tipologie di temperamento opposte, che oggi sappiamo dipendere dalla grandezza del cervelletto. La prima categoria ce l'ha particolarmente sviluppato, la seconda di dimensioni sensibilmente minori. Almeno questo è il risultato di uno studio realizzato da ricercatori dell'I.R.C.C.S. Fondazione S. Lucia e dell'Università "Sapienza"di Roma che "certifica" come il cervelletto giochi un ruolo chiave nella determinazione e delle differenze individuali di personalità.

Fino ad ora si era ritenuto che questa parte del cervello fosse implicata sostanzialmente nelle funzioni motorie e cognitive, e più recentemente in quelle affettive, ma non era mai stata associata alla personalità. Lo studio, appena pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping, affronta questa per la prima volta questa relazione.

I ricercatori hanno raccolto dati da un campione molto ampio di soggetti sani, combinando tecniche di neuro-immagine e informazioni ottenute dalla "Scala di temperamento e carattere" di Cloninger, padre del "modello bio-psico-sociale" della personalità secondo il quale, mentre il carattere è influenzato dal contesto ambientale ed educativo, il temperamento è determinato dai geni. A livello di temperamento, i profili sono due: quello della "novelty seeking", ovvero la predisposizione a ricercare ed esplorare la novità, e quello dell' "harm avoidance", ovvero l'inclinazione ad essere cauti ed inibiti. Queste due diverse impostazioni guidano le nostre risposte agli stimoli ambientali.

La ricerca ha dimostrato che chi ha una maggior tendenza all'esplorazione ed è molto incuriosito dalle novità, possiede anche un cervelletto dal volume più grande. Al contrario, chi ha la tendenza ad essere preoccupato, timido, riservato e timoroso di tutto ciò che è inusuale, possiede un cervelletto dal volume più piccolo.

"Nell'investigare da un punto di vista strutturale le regioni cerebrali più probabilmente associate ai diversi stili di personalità - spiegano i ricercatori nel paper - una questione preliminare è essere quella di determinare come le strutture, specificatamente in termini di volume, possano essere collegate alle funzioni. La domanda è: un volume più grande della media di una determinata area può significare maggior potenza per svolgere specifiche funzioni?".

In questo caso la risposta è si. Infatti il cervelletto, che sa guidare l'esplorazione in ambienti nuovi, permette un rapido passaggio da un compito ad un altro e supporta un veloce adattamento alle situazioni che cambiano, sembra essere correlato - per quel che riguarda il suo volume - con un tratto della personalità caratterizzato proprio da una maggior enfasi su questi aspetti.

Insomma, un soggetto caratterizzato da uno spiccato comportamento di ricerca del nuovo in tutte le sue forme, che di continuo cerca situazioni non familiari e volentieri esplora ambienti mai visti, richiede al suo cervelletto un grande impegno, cosa che potrebbe portare ad allargarne il volume. Al contrario, uno caratterizzato da un comportamento preoccupato e ansioso nei riguardi di tutto ciò che non conosce, inibito e riservato, richiede al suo cervelletto poco impegno, cosa che - concludono gli autori - potrebbe arrivare a rimpicciolirlo.

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