di Stanislas Dehaene
Ne’ “Il pallino della matematica” Stanislas
Dehaene
(1997) sostiene, in accordo con
Butterworth che parla di un
modulo numerico di natura
genetica, che siamo dotati sin
dalla nascita di una
rappresentazione mentale delle quantità
molto simile a quella di molti
animali, dai ratti alle scimmie.
Autore/i: Stanislas Dehaene
Tradotto da: Vesentini Ottolenghi M. L
Editore: Mondadori
Collana: Oscar saggi
Chi di noi non si è sentito dire,
almeno una volta, "non hai il pallino della matematica"? Chi non si è
stupito per aver compiuto un banale errore in una sottrazione o in una
moltiplicazione? E chi non è rimasto colpito dal modo in cui i bambini
subiscono il fascino della magia dei numeri? Per quanto possa apparire strano,
tutto ciò non è che la conseguenza del fatto che il nostro cervello è un cervello
da primate, capace di cogliere immediatamente quantità e numero, ma inadatto,
se non al prezzo di un continuo esercizio, a far di conto e a manipolare
simboli più o meno astratti. In questa nuova edizione dell'opera che più di
ogni altra l'ha reso celebre al grande pubblico, Stanislas Dehaene aiuta a
coltivare l'intuizione dei numeri nelle pieghe del cervello, senza timore per
le nostre debolezze e con la convinzione che è l'appassionato lavoro su se
stessi a generare il genio matematico.
Inizialmente qualcuno può pensare
che si tratti di un libro che, come tanti altri, espone in maniera semplice ed
accattivamente alcuni concetti della matematica, la sua presenza o utilità
nella realtà quotidiana, la sua bellezza, il piacere intelletuale che può dare o
alcuni aneddoti relativi alla storia di questa disciplina da tante persone
odiata e ritenuta ostica. In realtà, leggendolo si scopre tutt'altro: vengono
indagati i motivi della diversa predisposizione verso la matematica da parte
delle persone. L'autore, che insegna psicologia cognitiva sperimentale al
Collège de France, espone qui i risultati delle sue ricerche sull'argomento in
questione. Il libro collega così la matematica e la psicologia, molto distanti
tra loro nell'immaginario comune (ma non mancano neanche riferimenti ad altre
discipline, come la linguistica).
Nel corso della lettura si scopre
che esistono delle strutture cerebrali alla base delle capacità matematiche già
presenti nei bambini piccoli in età prescolare, in popoli con una cultura
matematica molto ridotta e addiritura in diverse specie animali.
La struttura cerebrale di base
non è tutto: l'autore indaga su come questa possa essere influenzata dalla
struttura linguistica, dall'educazione e dall'esperienza scolastica e propone,
alla fine del testo, anche alcune soluzioni per migliorare le situazioni di
difficoltà.
Il pallino della matematica,
così, risulta utile per chi si interessa di psicologia, per gli insegnanti
della scuola primaria, per i genitori di bambini affetti da discalculia o più
semplicemente con difficoltà in matematica, ma può essere utile anche per i
genitori di bambini privi di debolezze in questa materia.
Un altro aspetto positivo di
questo libro è che esso mostra il metodo scientifico, il metodo con cui procede
un ricercatore, e ben rappresenta il tipo di quesiti che ci si pone durante
un'indagine scientifica.
Un'ulteriore chiave di lettura
può essere offerta ai matematici per capire meglio la propria disciplina. Ad
esempio, in matematica l'impalcatura dei numeri viene costruita a partire da
quelli naturali per giungere soltanto in un momento successivo a quelli reali.
Si parte, cioè, dal discreto per giungere al continuo. Leggendo il libro si
scopre che in realtà nel nostro cervello le cose non sono definite così
nettamente... ma anche che la matematica dal punto di vista fisiologico non è
così esatta come invece è stata poi costruita dalla nostra evoluzione
culturale. Evoluzione che, come la selezione naturale darwiniana, ha portato ad
eliminare quella parte della matematica risultata non efficace.
Allo stesso modo il nostro
cervello si è evoluto con una struttura matematica perchè così riesce meglio a
comprendere l'ambiente ed interagire con esso con successo.
Queste considerazioni
costituiscono una parziale risposta al quesito posto dal matematico Jacques
Hadamard: "Verrà mai il giorno in cui i matematici ne sapranno abbastanza
di fisiologia del cervello e i neurofisiologi saranno abbastanza al corrente
delle scoperte matematiche, perché sia possibile una cooperazione effiace?".
....................
Conludendo, considero Il pallino
della matematica un libro interessante. Consiglio di leggerlo per approfondire
quanto qui accennato e scoprire tutto il resto. Buona lettura!
Antonietta Fadda
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