mercoledì 26 agosto 2015

Metodo Feuerstein...l'educatore quale amplificatore di microcambiamenti.

Formazione e Didattica del PAS

Quest’area comprende una grande varietà di argomenti che possono essere adatti per l’insegnamento rivolto sia a studenti con normale rendimento che a coloro il cui rendimento è scarso.
La formazione spazia dalla gestione della classe al trattamento del bambino con difficoltà: dal modo più favorevole per inquadrare una domanda all’uso delle risposte degli studenti come fonte di apprendimento ulteriore, dalla stimolazione della creatività al contenimento dell’impulsività e molti altri argomenti che interessano gli insegnanti di classi di allievi con esigenze normali e speciali.
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Lo slogan del PAS, Un momento… sto pensando, deve essere applicato a tutti gli alunni, ma è di importanza cruciale per quelli a basso funzionamento, la cui impulsività nella raccolta dei dati rappresenta la causa principale di errore.
Gli insegnanti inoltre devono essere istruiti a reagire adeguatamente all’errore, che non può essere considerato soltanto come un fallimento e di cui si deve, invece, ricercare l’origine,: così facendo, gli educatori dimostrano il loro rispetto per lo studente quale essere pensante che è giunto ad una risposta attraverso logiche che possono non corrispondere al compito ma che, ciò nonostante, esistono e devono essere esplorate. E’ ormai accertato che il rinforzo positivo e il feedback sono meccanismi efficaci del processo di apprendimento e che, in coloro che tengono in scarsa considerazione i propri risultati, producono un effetto ancora più potente.
La reazione di un docente verso il funzionamento degli studenti il cui livello di rendimento iniziale era molto scarso deve trasmettere una valutazione emozionale positiva e non una semplice considerazione oggettiva dei risultati assoluti della performance. Si deve insegnare agli insegnanti a fornire agli studenti un’interpretazione del loro comportamento cognitivo, comprovato dal riuscito completamento dei compiti, nei termini dei progressi conseguiti rispetto ai livelli iniziali di funzionamento. Questo richiede di essere consapevoli dell’importanza dei più piccoli cambiamenti nell’uso dei prerequisiti di pensiero da parte dell’alunno, nella padronanza delle operazioni e della loro efficacia.. L’educatore comprensivo diventa, quindi, l’amplificatore dei microcambiamenti che si verificano nei comportamenti dell’allievo e trasmette la speranza che questi portano riguardo ai compiti futuri. L’interpretazione dei cambiamenti, misurata su una scala assai precisa, renderà coscienti gli studenti del significato del loro lavoro ai fini di altre attività e indicherà il valore sociale del loro successo, consolidandolo e assicurandone la continuità.
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L’insegnante imparziale, freddo e distante, che ignora i cambiamenti e fornisce soltanto un riscontro oggettivo, non considera la struttura motivazionale degli studenti, il loro bisogno di rinforzi o il reale valore di questi mutamenti, all’apparenza irrilevanti, per lo sviluppo futuro del comportamento cognitivo.
Un’insegnante raccontava, sconsolata, di aver interrotto un allievo che stava impiegando moltissimo tempo per rispondere, e un altro studente le aveva detto: 
“Professoressa, ha appena calpestato tutto il suo spazio mentale! 
Ella ammise la sua impazienza e si scusò.


(R. Feuerstein: Programma di Arricchimento Strumentale, fondamenti teorici e pratici, pag. 413)



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