sabato 29 novembre 2014

Psicologia e dintorni...il determinismo psichico secondo Freud

Il ‘determinismo psichico’ è alla base della costruzione psicologica di Freud, che può pervenire a dare legittimità alla nozione di inconscio tramite l’impiego del principio di causalità.
Freud è infatti convinto che vi sia una ‘lacunosità nella serie degli atti coscienti’, per cui ‘lo psichico è in sé inconscio’: questi due concetti poggiano su un presupposto deterministico operante nella scienza naturale, ovvero che il reale esiste sempre e soltanto in nessi causali rigorosi e senza lacune.

Ma seguiamo il ragionamento di Freud: “L’ipotesi (dell’inconscio) è necessaria perché i dati della coscienza sono molto lacunosi; nei sani non meno che nei malati si verificano spesso atti psichici che possono essere spiegati solo presupponendo altri atti che non sono invece testimoniati dalla coscienza (…). Tutti questi atti coscienti restano slegati e incomprensibili se ci ostiniamo a pretendere che ogni atto psichico che compare in noi debba essere sperimentato dalla nostra coscienza; mentre si organizzano in una connessione ostensibile se li interpoliamo con gli atti inconsci di cui abbiamo ammesso l’esistenza. Ma guadagnare in significato e in connessione è una ragion perfettamente legittima per andare al di là dell’esperienza immediata. Se poi risulterà altresì che l’ipotesi dell’inconscio ci consente di costruire un efficace procedimento con cui influenzare utilmente il decorso dei processi consci, tale successo costituirà un’inoppuganibile testimonianza della validità di quel che abbiamo assunto” (L’inconscio, in Metapsicologia, Opere Boringhieri).
Alla concezione deterministica di Freud si oppose, fra gli altri, anche Jung, quando scrisse: “Non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che la causa è un modo di vedere. Essa afferma il rapporto necessario e costante della serie di eventi a-b-c-d-z. Ma anche la finalità è un modo di vedere. Giustificato sul piano puramente empirico dal fatto che esistono una serie di eventi il cui nesso causale è si evidente, ma il cui significato diviene comprensibile solo attraverso l’effetto finale (…). Se vogliamo lavorare veramente da psicologi, allora dobbiamo conoscere il ‘senso’ dei fenomeni psichici. E per questo (…) è assolutamente impossibile considerare la psiche solo in senso ‘solo causale’, dobbiamo considerarla anche in ‘senso finale’ (Prefazioni ai Collected Papers on Analytical Psychology 1916-17 Opere, Boringhieri).
Oggi la concezione deterministica della psiche è mantenuta da quanti intendono portare la psicoanalisi al livello metodologico delle scienze esatte, mentre è abbandonata da quanti hanno spostato la comprensione dei fenomeni psichici dal piano della causa a quello del significato.

BibliografiaAAVV Enciclopedia della Filosofia, Garzanti
Galimberti, Dizionario di psicologia, De Agostini


Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
da www.psicolinea.it

Nessun commento:

Posta un commento