martedì 18 febbraio 2014

Psicologia e dintorni...Tecniche di esposizione



LE TECNICHE DI ESPOSIZIONE in vivo o in immaginazione sono adottate, prevalentemente, in problemi che coinvolgono forti reazioni emotive così dette “distimiche” : fobie, paura, agorafobia e sindromi ossessivo-fobiche o gravi disturbi psicopatologici.
Nelle TECNICHE DI ESPOSIZIONE e di IMPLOSIONE il soggetto è invitato a prestare attenzione alla situazione stimolo che abitualmente evita in modo sistematico e controllato, presentandogli gli stimoli stessi sia in immaginazione sia in “vivo” bloccandogli l’evitamento e consentendogli di sperimentare l’innocuità dello stimolo. Lo scopo è evocare l’ansia, promuovere l’abituazione allo stimolo ed estinguere reazioni evitanti favorendo nel soggetto un miglioramento delle sue capacità di fronteggiamento (coping).
Tra le TECNICHE DI ESPOSIZIONE ritroviamo: la D.S. (DESINSIBILIZZAZIONE SISTEMATICA), la TERAPIA IMPLOSIVA, l’ ESPOSIZIONE GRADUATA IN VIVO , l’ ESPOSIZIONE ENTEROCETTIVA, il FLOODING (INONDAMENTO).

DESINSIBILIZZAZIONE SISTEMATICA
È una procedura che mira ad eliminare le risposte di paura ed i comportamenti di evitamento. È efficace nei disturbi fobici sia negli adulti che nei bambini. Occorre quindi:

    -Insegnare al paziente la risposta antagonista all’ansia: tecnica del rilassamento
    -Esporre gradualmente il soggetto agli stimoli che elicitano in lui risposte d’ansia attraverso tecniche in vivo o in immaginazione

Possiamo distinguere 4 fasi principali:

1 Addestramento della scala SUD ( unità soggettive di disagio) Consiste nella quantificazione dell’ansia (su una scala da 0 a 100) rispetto a determinati stimoli/situazioni 2 Creazione della scala gerarchica degli stimoli ansiogeni Consiste in una lista di situazioni-stimolo(solitamente8-10) ordinati a seconda dell’ansia che producono da quella meno ansiogena a (0) a quella che produce uno stato maggiore di ansia (100)

3 Addestramento al rilassamento. Il rilassamento (training di rilassamento di Jacobson), appreso durante la seduta insieme al terapeuta, deve essere praticato per 15-20 minuti al giorno a casa in un ambiente tranquillo.

4 Combinazione dell’esposizione alla situazione-stimolo fobica con il rilassamento. Essendo la DS una procedura di controcondizionamento, si procede con l’immaginazione di un item ansiogeno previsto dalla gerarchia(partendo da quello che produce grado di ansia minore fino al gradino più alto della scala) e si chiede al paziente di indicare con un gesto della mano il momento in cui inizia a provare ansia, a questo punto viene introdotto nuovamente il rilassamento ; tale procedura deve essere ripetuta fino a quando il soggetto riferisce di non provato ansia per almeno due volte, a questo punto il terapeuta passa all’item successivo

ESPOSIZIONE GRADUATA IN VIVO
È la metodica più frequentemente impiegata per ridurre la paura. Come nella DS , l’esposizione graduata in vivo è una procedura che prevede 2 componenti:
    1.Addestramento della scala SUD ( unità soggettive di disagio)
    2.Creazione della scala gerarchica degli stimoli ansiogeni
I gradini della gerarchia vengono affrontati uno per volta dall’item che corrisponde alla situazione meno ansiogena fino al gradino più alto della scala. Ogni item successivo viene affrontato solo se quello precedente non produce una risposta ansiogena. Ma a differenza della DS, non vi è l’apprendimento nè applicazione del rilassamento, in quanto si agisce non per controcondizionamento ma sulla saturazione delle risposte di paura (estinzione)

ESPOSIZIONE ENTEROCETTIVA

È una tecnica efficace per le situazioni interne che scatenano l’ansia , soprattutto negli attacchi di panico. Può essere applicata sia in vivo, sia in immaginazione. Si basa sulla premessa che la risposta d’ansia sia la conseguenza di un processo di condizionamento classico o vicario. L’ E.E ha lo scopo di indurre nel paziente sensazioni fisiche che aumentano l’arousal. Partendo dal presupposto che i sintomi di un attacco di panico si susseguono in una progressione ben definita, si ricostruiscono dettagliatamente insieme al paziente la successione dei sintomi fisiologici e lo si espone agli stessi mediante la loro induzione a partire dal primo che si presenta durante l’attacco di panico. L’esposizione ad ogni stimolo viene ripetuta fino a che l’ansia non viene eliminata proseguendo sino all’ultimo stimolo. Solitamente a questa procedura viene integrata la ristrutturazione cognitiva

TERAPIA IMPLOSIVA

Si basa sul principio dell’apprendimento dell’evitamento associato al al decremento dell’ansia (rinforzo negativo). Pertanto il superamento della fobia si realizza attraverso l’esposizione in immaginazione alle scene o situazioni che il soggetto teme di più, impedendogli l’evitamento fino a quando l’ansia non completa il suo corso e si estingue.

FLOODING

Il flooding “sommersione” è una tecnica utilizzata particolarmente nelle patologie a base ansiosa. Nel flooding il paziente viene esposto direttamente, agli stimoli maggiormente temuti, per un lungo periodo di tempo senza possibilità di evitamento. Essa va inserita in un contesto più ampio della terapia, senza sosta per un certo periodo (in media dai 60 ai 90 minuti), fino a quando l’ansia, che inizialmente era salita notevolmente, non scenda a livelli prossimi allo zero. Lo scopo è evitare di far evitare. L’ansia completa il suo corso e si estingue. Il tempo di esposizione è particolarmente importante poiché se l’implosione è troppo breve si produce un effetto di “sensibilizzazione” allo stimolo, con relativo aumento dell’ansia.
Taylor(2002) riporta che il flloding ha si il vantaggio di ridurre le fobie con estrema rapidità, ma ha anche delle controindicazioni:

    -La persona sulla quale si applica tale tecnica deve essere in grado di tollerare un’elevata dose di stress psicologico
    -Può generare incubi notturni, irritabilità…
    -Deve essere eseguito sempre in presenza del terapeuta
( Dott.ssa Eliana Violetti Studio di Psicologia e Psicoterapia)



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