Nel cervello c’è un
“area social”
Possibile bersaglio di future terapie contro i disturbi del
comportamento, come autismo, schizofrenia e disordini bipolari.
È stata individuata nel cervello un’area “social”. Si
tratterebbe di una piccola regione essenziale per memorizzare le relazioni
sociali, ossia la capacità degli animali di riconoscere un individuo della
stessa specie.
Pubblicato su Nature e ottenuto negli Stati Uniti, il
risultato si deve al gruppo di ricerca del Columbia University Medical Center
coordinato da Steven Siegelbaum.
L’area è stata individuata nei topi e, se confermata
nell’uomo, potrebbe diventare il bersaglio di future terapie contro i disturbi
del comportamento, come autismo, schizofrenia e disordini bipolari.

Per saperne di più i ricercatori hanno creato un topo
transgenico in cui le cellule nervose della regione CA2 potevano essere
selettivamente “silenziate”. Una volta silenziati i neuroni, sui topi sono
stati condotti test comportamentali.
«Normalmente - spiega il primo autore Frederick Hitti - i
topi mostrano curiosità verso un topo che non hanno mai incontrato, ma passano
più tempo a scrutare un loro simile sconosciuto rispetto a uno familiare».
Nell’esperimento, però, gli animali non hanno mostrato alcuna
preferenza per un topo nuovo contro uno già noto, e ciò indica, secondo Hitti,
mancanza di memoria sociale. Anche nell’uomo è stato osservato che le lesioni
dell’ippocampo compromettono la memoria sociale e questo fenomeno è associato a
comportamenti sociali alterati, dalla schizofrenia all’autismo. Se l’area sarà
individuata anche nell’uomo, sottolinea Siegelbaum, potrebbe costituire un
nuovo bersaglio terapeutico per tali malattie.
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