sabato 14 settembre 2013

Autori e dintorni...Wilfred Bion





Per quanto mi riguarda, visto che non ci posso far niente, né la nascita né la morte mi interessano particolarmente; la gente nasce e muore, io stesso sono nato e muoio, sono eventi che non hanno la minima importanza, non sono nemmeno delle malattie. […] …Io posso dire che la sua morte non mi interessa più di quanto mi interessi la sua nascita; ma quel pezzettino piccolo tra nascita e morte, quello sì mi interessa. […] Ora, guardando questo particolare paziente, viene detto che sta morendo. Di nuovo, questo non m’impressiona, perché stiamo tutti morendo, visto che in effetti siamo vivi. Ma mi interessa se la vita e lo spazio che rimangono sono tali che valga la pena di vivere o no. […] …C’è qualche scintilla sulla quale si possa soffiare fino a che diventerà una fiamma, così che la persona possa vivere quella vita che ha, per così dire, nella banca?

[...]


Ci è permesso di sognare. Non è considerato altrettanto rispettabile avere un’allucinazione. […] Così, quando vi dico “Penso che qualcun altro dovrebbe parlare per un po’, per quanto selvaggio sia il suo pensiero, per quanto esso sia irrazionale, non-accettato, non-accettabile per il gruppo o per la persona”, mi sto aspettando, in realtà, che voi siate coraggiosi.
[…]
Cerco di dire la verità ai miei pazienti e di osare di dire quello che penso, anche se lo devo modificare leggermente perché voglio che essi capiscano quanto ho detto.
[…]
Quanto tempo c’è per decidersi: Qui possiamo discutere il problema per cinquanta minuti, o due ore, ma nella vita reale non c’è tempo per discutere; bisogna decidere istantaneamente se tradurti in una azione apparente e chiara o se preservarla per un altro giorno.
Questa è una scelta che nessuno può fare per l’individuo – tranne l’individuo. Solo l’individuo può decidere se essere o non essere.