Da “Ascetica metropolitana” di Duccio Demetrio
Il nuovo ascetismo è un movimento individualistico,
assolutamente silente, non intenzionato ad apparire perché non ha simboli o rituali; è la pattuglia di coloro senza
chiese o fedi, senza guru e maestri, senza neomonachesimi ispirati alle chiese di oriente ed è dispersa
in una corrente di pensiero che non si accontenta delle religioni anche se non
è priva di una sua religiosità. E’ un ascetismo a-topico che non cerca luoghi
di culto per le proprie convinzioni ma un luogo della terra quotidiano o inusuale
vale l’altro per porsi quella ancestrale domanda , che rende appunto chi la
proponga cultore di pratiche di attenzione in ogni situazione e sito. ….Porsi
il problema del senso non è insensatezza : è destino e vocazione
dell’intelligenza inquieta, insoddisfatta
che si pone domande e cerca risposte in grado di trovare soluzioni
accettabili per le vicende umane. Ma tali precetti e quelle spiegazioni sono
incuranti delle ragioni profonde dell’essere e dello scoprirsi coscienti e
vivi. L’ascetismo dei senza fede è un’ascetismo dello sguardo : del reclinarsi
verso l’infinitamente piccolo per salvarlo dall’oblio, o del guardare oltre il
cielo senza il desiderio di conoscerne spiegazioni ultime. E’ un ascetismo che
accetta i limiti del pensiero e che per questo si accontenta di abbandonarsi al
sensibile, a esplorarne ogni anfratto, al di là dei criteri di bello o di
brutto, di bene o di male, di giusto o di iniquo. E’ un ascetismo pronto ad
accogliere ogni rivelazione del concreto e del reale penetrandoli fin dove sia
possibile e tollerabile arrestandosi
soltanto laddove l’uomo offenda,
degradi o violi il suo simile.
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