mercoledì 1 febbraio 2012

Ascetica metropolitana


Da “Ascetica metropolitana” di Duccio Demetrio
Il nuovo ascetismo è un movimento individualistico, assolutamente silente, non intenzionato ad apparire perché non ha simboli  o rituali; è la pattuglia di coloro senza chiese o fedi, senza guru e maestri, senza neomonachesimi  ispirati alle chiese di oriente ed è dispersa in una corrente di pensiero che non si accontenta delle religioni anche se non è priva di una sua religiosità. E’ un ascetismo a-topico che non cerca luoghi di culto per le proprie convinzioni ma un luogo della terra quotidiano o inusuale vale l’altro per porsi quella ancestrale domanda , che rende appunto chi la proponga cultore di pratiche di attenzione in ogni situazione e sito. ….Porsi il problema del senso non è insensatezza : è destino e vocazione dell’intelligenza inquieta, insoddisfatta  che si pone domande e cerca risposte in grado di trovare soluzioni accettabili per le vicende umane. Ma tali precetti e quelle spiegazioni sono incuranti delle ragioni profonde dell’essere e dello scoprirsi coscienti e vivi. L’ascetismo dei senza fede è un’ascetismo dello sguardo : del reclinarsi verso l’infinitamente piccolo per salvarlo dall’oblio, o del guardare oltre il cielo senza il desiderio di conoscerne spiegazioni ultime. E’ un ascetismo che accetta i limiti del pensiero e che per questo si accontenta di abbandonarsi al sensibile, a esplorarne ogni anfratto, al di là dei criteri di bello o di brutto, di bene o di male, di giusto o di iniquo. E’ un ascetismo pronto ad accogliere ogni rivelazione del concreto e del reale penetrandoli fin dove sia possibile e tollerabile arrestandosi  soltanto laddove l’uomo  offenda, degradi o violi il suo simile.

Nessun commento:

Posta un commento