venerdì 4 novembre 2011

Da "Mediare le conoscenze" di Mario Martinelli

L'educazione è il cammino attraverso il quale un individuo, per cosi dire, prende forma. E', in altre parole un processo attraverso il quale un essere umano diviene se stesso; una persona con una propria identità, un suo punto di vista sul mondo esterno, nel quale è immerso, un suo modo di interpretare i fenomeni e gli accadimenti, una sua modalità di attribuire significati all'esperienza, di formalizzare gli apprendimenti, di creare simboli, di condividerli con gli altri: un suo modo, in altre parole, di essere presente e di agire nella realtà, di costruirla.
L'intenzionalità, consentita dalla ragione, si può considerare, a buon diritto, ciò che caratterizza l'umanità e la distingue dagli altri essere viventi. Ogni individuo ha la possibilità di rielaborare ciò che proviene anche dalla propria interiorità più intima, riflettere sulla propria condizione, individuare possibili soluzioni alternative e, infine, individuare in modo consapevole la soluzione, assumendosi la responsabilità di ciò che decide.
Tanto l'ambiente quanto il soggetto sono comunque strutturati.... Il rapporto tra soggetto e realtà, dunque, non può essere altro che un incontro dialettico, destinato ad una negoziazione e ad una modificazione reciproca. Del resto secondo l'affermazione di Jean Paul Sartre, un uomo può sempre fare qualcosa di ciò che è stato fatto di lui. Ciascuno, perciò ne è sempre responsabile...ciascuno può contribuire ad arricchire l'umanità. L'azione di ciascuno è comunque rilevante. L'individuo supera se stesso, oltrepassando le fasi della propria vita a cominciare dall'infanzia ma, contemporaneamente, conservandole nella propria personalità. Per dare significato al presente e al passato, il soggetto rafforza la propria identità, superando le caratteristiche delle fasi precedenti della propria vita, senza tuttavia annullarle. L'identità che si determina in questo modo non è mai data e definita una volta per tutte. Nel tempo e nello spazio l'individuo cambia, si modifica, viene mutato dall'esterno attraverso le esperienze e le riflessioni che queste stesse esperienze gli suggeriscono: la mutabilità appare, non a caso, un'altra caratteristica peculiare del genere umano rispetto alle altre forme di vita.
In questo contesto, la pedagogia della mediazione, dunque, si inserisce nella scuola del pensiero che individua l'origine della parola educare al termine latino educere, condurre per mano. 
Nel processo educativo tra educatore e soggetto in formazione, fondato sul principio della coevoluzione, entrambi crescono e si modificano ed entrambi sono a conoscenza del fatto che, nel tempo, la relazione reciproca provoca cambiamenti e, comunque, in futuro, nessuno dei due sarà ancora ciò che è adesso
Impedire a qualcuno di partecipare alla cultura, di esprimere la propria singolare caratteristica, equivale alla perdita di opportunità e ricchezza per tutti.
Per essere autentica la vita necessita di relazione: con la natura, con gli esseri umani, con le essenze spirituali. Il mondo della relazione è fondato sull'incontro tra due "io". In altre parole io incontro l'altro ed entro in relazione con lui: è, al tempo stesso, essere scelti e scegliere. La comunità rappresenta l'ambiente nel quale gli esseri umani possono realizzare l'autentica relazione Io-Tu.
Ogni vita reale è incontro.

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