L'analisi
bioenergetica è un metodo, unico nel suo genere, che combina terapia corporea e
psicoterapia verbale. Il concetto di integrazione è basato sul fatto che mente
e corpo formano un'unità. Noi siamo i nostri pensieri, emozioni,
sensazioni, impulsi ed azioni.
Essa affonda le sue radici nell'opera di Sigmund
Freud che fu il fondatore della psicoanalisi. Egli nacque nel 1856 a
Vienna, dove studiò medicina e neurologia e sperimentò nuovi modi di porsi in
relazione con i pazienti.
All'epoca di Freud le persone soffrivano di un gran
numero di malattie per le quali la scienza non aveva rimedi: paralisi, cecità,
attacchi epilettici, perdita della memoria e perdita di sensibilità in varie
parti del corpo. Freud scoprì che tali sintomi altro non erano che
l'espressione corporea di esperienze infantili di dolore e di paura, che la
mente aveva rimosso. Aiutando questi pazienti a ricordare e rivivere tali
esperienze negative, Freud riuscì a curare i loro sintomi corporei e chiamò
questo metodo psicoanalisi. Una volta che il paziente era diventato
consapevole di quello che gli era accaduto da bambino, non aveva più bisogno di
esprimere questi ricordi mediante sintomi corporei. Per far emergere tali
ricordi dalla loro repressione Freud utilizzava i sogni dei pazienti, gli
errori verbali (lapsus), le associazioni libere, il transfert.
Il transfert
rappresenta una condizione nella quale una persona vede alcune delle sue
relazioni interpersonali attraverso le lenti delle sue esperienze infantili. In
altre parole, gli individui vedono i loro amici, i loro bambini, i loro
superiori sul lavoro o il loro terapeuta non come questi sono realmente, bensì
come se questi fossero il genitore che li ha, ad esempio, rifiutati, ignorati,
criticati o umiliati. Essi trasferiscono i ricordi repressi di quello che è
stato loro fatto nel passato sulle persone che fanno parte della loro vita
presente.
Wilhelm Reich, vissuto dal 1897 al 1957, fu paziente ed
allievo di Freud. Mentre Freud poneva attenzione soltanto alla produzione
verbale dei pazienti, Reich introdusse nella psicoanalisi anche l'osservazione
del corpo, come l'espressione degli occhi e del viso, la qualità della voce e i
vari tipi di tensioni muscolari. Descrisse per primo quello che noi oggi
chiamiamo linguaggio del corpo. Nello stesso modo in cui Freud notò una
spaccatura fra memoria conscia ed inconscia, Reich notò una scissione fra le
varie espressioni del corpo. Per esempio, una persona può ridere ma non essere
consapevole che l'espressione del suo viso è triste. Può dire parole gentili,
ma non rendersi conto che i suoi occhi sono pieni di risentimento o che la sua
bocca ha una espressione negativa.
Reich osservò che, appena questi pazienti
iniziavano la terapia, le tensioni muscolari cambiavano. Le spalle e le braccia
della persona depressa si rilassavano, le mascelle diventavano meno contratte e
i denti meno serrati. La ragione per cui il paziente frenava gli impulsi e
reprimeva i ricordi dolorosi era, in primo luogo, per evitare di mostrarsi
vulnerabile. Quindi, allentando le tensioni muscolari croniche, il paziente
sperimentava la propria vulnerabilità. Serrando la bocca e i denti egli
assumeva un'espressione corporea che diceva: "Non voglio aprirmi per non
essere ferito di nuovo".
Reich sperimentò come rilassare i muscoli
cronicamente tesi mediante la pressione diretta su di loro e scoprì che
funzionava. In questo modo il paziente poteva entrare in contatto con emozioni
forti e a lungo dimenticate e con ricordi dolorosi. L'unità di mente, corpo ed
emozioni divenne più chiara.
Egli notò anche che, a questo punto, il paziente
cominciava a sembrare più vivo, la sua pelle più rosea, i movimenti più
spontanei, gli occhi più luminosi. Era come se avesse più energia. Era proprio
così e Reich la chiamo energia "organismica" o "orgone".
Alexander
Lowen e l'Analisi Bioenergetica
Alexander
Lowen, paziente ed allievo di Reich, coniò per essa il termine di "bioenergia",
allargò gli scopi del lavoro sul corpo ed introdusse il lavoro bioenergetico a
casa. Anziché limitarsi alla sola pressione e manipolazione delle tensioni
muscolari croniche, egli fece uso di alcune posizioni di stress che potevano
aiutare queste tensioni a rilasciarsi. La prova evidente di questo
ammorbidimento delle tensioni era l'insorgere, nei muscoli, di una fine
vibrazione. Lowen poté quindi osservare come i blocchi muscolari impedivano il
libero scorrere dell'energia. Per esempio, un diaframma cronicamente contratto,
come una strettoia, interrompeva l'onda respiratoria, provocando una
respirazione superficiale. Come risultato diminuiva l'apporto di ossigeno ed il
livello energetico calava. Questo modo superficiale di respirare è uno dei
sistemi che noi usiamo per controllare le nostre emozioni. Per aiutare i
pazienti a respirare meglio Lowen inventò il cavalletto bioenergetico.
E' di
grande importanza la sua osservazione che una persona il cui flusso
energetico è bloccato, ha perso una parte della sua vitalità e della sua
personalità. Questa perdita fa sì che questa persona si senta depressa, sia
sempre il lotta e usi costantemente la forza di volontà per eseguire i compiti
quotidiani. Diventa difficile mettersi in relazione con gli altri o provare
piacere. La vita perde i suoi colori e diventa grigia, tetra.
Concetti
di base
Il
radicamento (grounding), altro concetto introdotto da Lowen,
descrive il contatto energetico con la realtà. Allo scopo di avere un buon
contatto energetico, è indispensabile che l'energia scorra liberamente verso
quelle parti del corpo che sono a contatto diretto con il mondo esterno: organi
di senso, braccia e mani, gambe e piedi, pelle e organi sessuali. Guardiamo un
bambino quando piange, quando è arrabbiato o felice, oppure quando vuole
qualcosa. Tutto il corpo partecipa in modo armonioso. Di una persona ben
radicata si dice che "ha i piedi per terra". Questa persona sente la
connessione fra i suoi piedi ed il terreno sul quale appoggiano.
Appena
cominciamo a crescere, di solito facciamo esperienza di come la libera
espressione delle nostre emozioni si scontra con il rifiuto, la
disapprovazione, l'umiliazione, la punizione. Impariamo presto, perciò, a
controllare le nostre emozioni, e questo ha delle conseguenze. Blocchiamo
permanentemente i muscoli coinvolti in queste espressioni medianti tensioni
croniche, che sono inconsce.
I blocchi nella gola e nelle mascelle ci
impediscono di piangere o di gridare; ma ci impediscono anche di cantare o di
gridare di gioia. I blocchi nelle spalle e nelle braccia frenano non
soltanto il nostro desiderio di aggredire e di colpire, ma anche il nostro
desiderio di abbracciare. I blocchi nella vita ci impediscono di
piangere e gridare, altrettanto bene di quanto ci limitano il respirare e il
sospirare. La contrattura dei muscoli delle gambe e dei piedi blocca la
spinta alla ribellione, ma diminuisce anche la nostra capacità di stare in
piedi e di essere indipendenti.
Ci sono molti muscoli che uniscono il bacino
al tronco e alle gambe, come quelli della parte bassa della schiena, delle
natiche, delle cosce, del pavimento pelvico. Tutti questi muscoli sono
coinvolti nel controllo della sessualità e delle funzioni escretorie. Le
loro tensioni croniche intorpidiscono la nostra sessualità e spesso sono
causa di dolori lombari e di stimolo ad urinare frequentemente.
Lowen ha fatto
ancora un'altra scoperta, forse la più importante: fintanto che abbiamo
l'illusione di poter ottenere, da adulti, quello che ci è mancato da bambini, e
che questo ci farà uscire dalla depressione, siamo predestinati a fallire.
Nessun amore, nessuna accettazione da parte del terapeuta, o del compagno, ci
potrà restituire l'esperienza perduta di essere accettati e amati per quello
che eravamo da bambini. Poiché abbiamo permanentemente bloccato alcune
inaccettabili autoespressioni non potremo mai fare l'esperienza di essere
accettati per quello che siamo. Perché i nostri genitori ci hanno negato il
sentirci accettati quando noi eravamo pieni di amore per loro? Questo ci
procura una rabbia profonda ed inconscia. Ma è anche una rabbia giustificata.
Allentare questi blocchi non è mai facile.
Noi crediamo che essi ci salvino dall'essere abbandonati e dalla terribile
solitudine che ne conseguirebbe. Attraverso il lavoro con il corpo possiamo
ammorbidire le tensioni e rivivere il desiderio di essere accettati e amati e
la tremenda tristezza di aver desiderato invano. Essendo ben radicati ed avendo
un corpo pieno di energia possiamo vivere nella nostra realtà adulta e perciò
sentire che la ricerca tesa a recuperare quanto perduto da bambini è
un'illusione. In terapia questo viene spesso percepito come una scelta fra
essere sé stessi - liberi e soli - e tenersi stretti al terapeuta e al suo
amore.
Il metodo
Il metodo operativo su
cui si basa l'Analisi Bioenergetica comprende una serie di tecniche
utilizzabili nella psicoterapia, tali da consentire un approccio non solo
sistematico e coerente, ma anche più profondo e completo, alla persona e a i
suoi problemi.
Gli interventi in Analisi Bioenergetica sono infatti definibili
come interventi complessi, nel senso che prevedono l'analisi del
profondo secondo un approccio che procede partendo sia dal versante
psichico, sia da quello corporeo: i temi emergenti, infatti,
vengono affrontati ed evocati utilizzando sia il canale che, partendo dal piano
mentale ed affettivo conduce al coinvolgimento corporeo, sia il canale opposto:
ovvero quello che partendo dalla respirazione, dal movimento e dall'espressione
corporea permette l'emergere di vissuti emotivi inconsci consentendone quindi
anche il recupero e l'elaborazione a livello mentale ed affettivo. In entrambi
i casi, comunque, il processo regressivo e il successivo processo di
consapevolizzazione, vengono fortemente stimolati e favoriti proprio dal coinvolgimento
unitario dell'organismo, ovvero a livello sia psichico che somatico.
Rispetto alla metodologia dell'intervento bisogna sottolineare che l'obiettivo
primario è quello di ristabilire il libero movimento dell'energia del corpo,
intervenendo in modo mirato sui blocchi energetico / emozionali presenti nel
paziente riscontrabili a tre livelli: a livello psichico, a livello
emozionale e a livello fisico.
A livello psichico, infatti, l'Io
funge da mediatore tra il mondo interno e quello esterno, fra se stessi e gli
altri: in questa mediazione è proprio l'Io che controlla l'immagine di se da
offrire al mondo esterno, e quali sentimenti e impulsi possono essere espressi.
L'interazione tra l'Io e il corpo si attua in un processo dialettico, in cui
l'Io plasma il corpo attraverso il controllo che esercita sulla muscolatura
volontaria. Come già accennato quando l'espressione di un sentimento non è
accettata nel mondo del bambino, questo è costretto ad inibire l'emozione
mediante, ad esempio, la contrazione dei muscoli atti all'espressione
dell'emozione stessa. Quando tale inibizione è lungamente protratta nel tempo
l'Io abbandona il controllo sull'azione proibita e ritira l'energia
dall'impulso. Il controllo dell'impulso diventa allora inconscio e il muscolo
rimane in questo caso contratto.
In tali casi l'intervento psicoterapeutico
mira proprio a risolvere tale tematica inconscia, a livello sia psichico che
corporeo: questa complessa combinazione di lavoro sul corpo e lavoro
psicoanalitico costituisce l'essenza dell'Analisi Bioenergetica.
Fonte: Istituto Italiano di Formazione in Analisi Bioenergetica
Nessun commento:
Posta un commento