giovedì 13 febbraio 2014

Psicologia e dintorni..."La psicologia senz'anima" di Brentano



Brentano e la psicologia empirica

Franz Brentano pubblicò nel 1874 a Vienna, il saggio La psicologia dal punto di vista empirico, destinato ad avere una grande influenza sul successivo sviluppo della scienza psicologica.
Nella Premessa Brentano dichiarava: «Il mio punto di vista è quello empirico: per me soltanto l’esperienza ha valore di guida, ma questa impostazione non è incompatibile con un grado di intuizione ideale».
La sua versione di empirismo comprendeva sia l’osservazione interna che l’attività sperimentale, con preferenza per la prima, in una commistione che è più vicina al concetto aristotelico di esperienza che a quello galileiano.
Il mondo dei fenomeni, sostiene Brentano, è costituito da due grandi classi: quella dei fenomeni fisici e quella dei fenomeni psichici. La scienza naturale si occupa dei primi, la psicologia dei secondi. La psicologia cessava così di essere definitivamente, di essere la scienza dell’anima; si tratterrà, come disse Albert Lange, di unapsicologia senz’anima”. L’oggetto di studio della psicologia non è più costituito dall’anima, ma dalle “leggi della coesistenza e della successione dei fenomeni psichici” che regolano il susseguirsi delle rappresentazioni psichiche.
Brentano identifica i fenomeni fisici nei colori, nelle figure e nei paesaggi visti, nei suoi uditi, negli stati di caldo e di freddo percepiti; quelli psichici nelle rappresentazioni dei fenomeni fisici, “nonché in tutti quei fenomeni la cui base è costituita da rappresentazioni”. Udire un suono, vedere un oggetto colorato, sentire caldo o freddo, ma anche pensare un concetto generale, dare un giudizio, ricordare qualcosa, sono fenomeni psichici, come lo sono gioia, tristezza, paura, speranza, coraggio, vilta e cosi via. Pertanto il colore è un fenomeno fisico, la rappresentazione del colore un fenomeno psichico; un accordo sentito è un fenomeno fisico, sentire l’accordo è un fenomeno psichico; caldo e freddo sono fisici, sentire caldo o il sentire freddo psichici. Con il termine di “rappresentazione” egli non intendeva “ciò che viene rappresentato quanto piuttosto l’atto stesso del rappresentare”.
Non è tanto la mancanza di estensione a caratterizzare i fenomeni psichici nei confronti di quelli psichici, quanto il loro carattere di “inesistenza intenzionale”, espressione che Brentano trasse dalla scolastica medievale e che utilizzò con il significato di “oggettività immanente” e di “rapporto con il contenuto”, intendendo con questo “il riferirsi di ogni atto rappresentativo a un oggetto che rappresenta”.
Questa caratteristica, questa “intenzionalità” manca totalmente ai fenomeni fisici, i quali non significano mai ma sono. I fenomeno fisici si caratterizzano, dunque, per la loro mancanza di finalità intenzionale, quelli psichici esistono solo in quanto sono intenzionalmente dotati di significato.
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