lunedì 22 aprile 2013

Da "La Stampa"




Buongiorno
21/04/2013

Diario di un commesso del Quirinale
 Massimo Gramellini


Buongiorno signora Napolitano, è giovedì mattina. Dovrebbe lasciare la camera entro mezzogiorno. Bersani e Alfano, avvinti come l’edera, stanno votando insieme Marini. Non Valeria, che pure ha preso un voto come il conte Mascetti di Amici miei. Verro più tardi a prendere le valigie. Ha controllato che qualche severo monito non sia rimasto impigliato nei cassetti?
Buonasera signora Napolitano, può fermarsi ancora stanotte. Marini ha appena telefonato per dire che non viene più. Come dice, Rodotà? Neanche lui può venire. La sinistra non lo vuole. E’ di sinistra.
Buongiorno, signora Napolitano, è venerdì mattina. Le do una notizia splendida. Il Pd ha appena assegnato la vostra stanza a Romano Prodi per acclamazione. Doveva vederli, i ragazzi. Tutti così spontanei, plaudenti, sinceri. Stavolta ci siamo. Vorrà mica che tradiscano il fondatore? Sarebbe come ammazzare il padre. Per la terza volta, fra l’altro. Ho ripiegato i pantaloni e le esternazioni di suo marito. Adesso però corro a comprare i tortellini.
Buonasera signora Napolitano, niente tortellini. Sono annegati nel loro brodo. Prodi si è rifugiato in un paese più efficiente del nostro, il Mali. Sto chiamando da ore il Pd, ma non risponde nessuno. Bersani ha detto che uno su quattro ha tradito. Dai tempi di Gesù la percentuale si è triplicata.
Buongiorno signora Napolitano, è sabato mattina. Rimetta pure a posto le esternazioni, e anche i severi moniti. Vi lasciano la stanza per altri sette anni. Se volesse scappare prima, e la capisco, mi permetto di darle un consiglio: chieda a Ratzinger, lui sa come si fa. 

 Ecco l’intervento a “Che tempo che fa”


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