Di Alessandro Zocchi
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La frenologia era una
disciplina medico-scientifica fondata tra il 18o e il 19o secolo dal medico
tedesco Franz Joseph Gall (1758-1828). Questi asseriva che era possibile
definire le qualità psicologiche di una persona esaminando la conformazione del
suo cranio. Il principio alla base di questa pratica consisteva nel fatto che,
secondo Gall, il cervello fosse suddiviso in tante regioni quante erano le
caratteristiche della personalità. Più una facoltà era sviluppata maggiore era
il volume dell'area cerebrale corrispondente. E questo si rifletteva sulla
superficie del cranio che di conseguenza si rigonfiava.
L'opera dei frenologi
consisteva essenzialmente nel far scorrere le dita, o i palmi delle mani, sulla
testa per distinguere ogni elevazione e depressione del cranio. Talvolta veniva
usato un calibro oppure un nastro millimetrato. La "lettura" del
cranio forniva cosi` una descrizione delle attitudini più o meno sviluppate di
un individuo.
Gall identificò 26
aree diverse sul cranio alle quali corrispondevano altrettanti
"organi", come lui definiva le regioni cerebrali preposte alle varie
caratteristiche mentali. Egli colleziono` crani animali e umani e costruì molti
calchi in gesso per studiare lo sviluppo delle protuberanze. La maggior parte
dei crani umani raccolti appartenevano a persone che si erano distinte in vita
per particolari attitudini come il coraggio, l'intelligenza o la spietatezza
nell'uccidere.
La frenologia nel giro
di pochi anni divenne piuttosto popolare in Europa e in America grazie anche
alla divulgazione effettuata dal più importante dei collaboratori di Gall,
Johan Kaspar Spurzheim. A Edinburgo nacque la prima società frenologica,
seguita da molte altre in Inghilterra e America.
Ai tempi del suo
maggior sviluppo la frenologia fu applicata per diversi scopi. Si credeva che
potesse indicare la carriera migliore per un giovane o individuare il compagno
di vita. Alcuni datori di lavoro pretendevano l'analisi del carattere dei
dipendenti per assicurarsi che fossero onesti e gran lavoratori. I frenologi
venivano considerati come persone speciali, capaci di prevedere il
comportamento degli individui nelle più diverse circostanze.
Gli adepti di questa
disciplina la consideravano come "l'unica vera scienza della mente",
ma molti la contestavano e ridicolizzavano. Verso la fine del 19o secolo fu
completamente discreditata come scienza, anche se molte sue frange vissero
molto oltre.
Alcuni antropologi
degli inizi del 1900 sfruttarono la frenologia per confermare la loro credenza
nella superiorità degli europei, in particolare della "razza ariana",
sugli altri uomini.
Nel 1931, negli USA,
Lavery e White inventarono lo "psicografo". Si trattava di una
macchina costituita da 1954 parti all'interno di una sorta di casco metallico
collegato ad un contenitore che poteva stampare dei giudizi su 32 facoltà
mentali. Le facoltà erano classificate con un punteggio da 1 a 5 (da
"mancante" a "molto alto"). Il punteggio veniva ottenuto
dal modo in cui 5 punte delle 32 sonde del casco entravano in contatto con le
varie superfici del cranio. Per ogni facoltà la macchina stampava il giudizio
corrispondente al punteggio e, alla fine, si otteneva una valutazione
personalizzata, dovuta alla grande varietà di combinazioni di giudizi.
Gli psicografi ebbero
un gran successo negli USA dove resero ricchi i produttori. Tuttavia nel giro
di una decina d'anni lo scetticismo attorno questo strumento crebbe, finche`
divenne utile solo come pezzo da museo (www. mtn.org).
Il punto debole della
frenologia fu che le sue basi teoriche non furono mai verificate
scientificamente. I frenologi cercavano ed evidenziavano solo le conferme alle
loro ipotesi, scartando tutto ciò che le contraddiceva.
Oggi si sa che parti
del cervello non crescono verso l'esterno andando a modificare la
configurazione del cranio. Descrivere le caratteristiche psicologiche di un
individuo tastando il suo cranio e` quindi impossibile.
Tuttavia, si può dire
che la frenologia aveva indovinato un fatto: diverse funzioni sono, almeno
parzialmente, localizzate nel cervello. E` ben noto, infatti, che lesioni
traumatiche circoscritte della corteccia cerebrale producano la disfunzione di
particolari facoltà. Inoltre, la tecnica della risonanza magnetica funzionale
ha dimostrato che durante l'esecuzione di specifici compiti si attivino di
preferenza certe aree cerebrali e non altre.
Purtroppo le funzioni
identificate da Gall (in seguito modificate ed aumentate dai suoi seguaci) non
riflettono la mappa costruita dalle moderne neuroscienze. Tutti gli
"organi" dei frenologi sono oggi considerati frutto della fantasia.
Con un'eccezione: "la facoltà della parola" venne, casualmente,
localizzata nei pressi delle aree identificate oggi come quelle che controllano
il linguaggio.
Per saperne di piu:
▪
C. Temple, Il nostro cervello. Come funziona e come usarlo. Laterza
1996
▪
R.L. Gregory, The Oxford Companion to the Mind. Oxford Univ. Press,
1987
▪
Oliverio A. Biologia e filosofia della mente. Laterza, 1999
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