LE TECNICHE DI ESPOSIZIONE in vivo o in immaginazione sono
adottate, prevalentemente, in problemi che coinvolgono forti reazioni emotive
così dette “distimiche” : fobie, paura, agorafobia e sindromi ossessivo-fobiche
o gravi disturbi psicopatologici.
Nelle TECNICHE DI ESPOSIZIONE e di IMPLOSIONE il soggetto è
invitato a prestare attenzione alla situazione stimolo che abitualmente evita
in modo sistematico e controllato, presentandogli gli stimoli stessi sia in
immaginazione sia in “vivo” bloccandogli l’evitamento e consentendogli di
sperimentare l’innocuità dello stimolo. Lo scopo è evocare l’ansia, promuovere
l’abituazione allo stimolo ed estinguere reazioni evitanti favorendo nel
soggetto un miglioramento delle sue capacità di fronteggiamento (coping).
Tra le TECNICHE DI ESPOSIZIONE ritroviamo: la D.S.
(DESINSIBILIZZAZIONE SISTEMATICA), la TERAPIA IMPLOSIVA, l’ ESPOSIZIONE
GRADUATA IN VIVO , l’ ESPOSIZIONE ENTEROCETTIVA, il FLOODING (INONDAMENTO).
DESINSIBILIZZAZIONE
SISTEMATICA
È una procedura che mira ad eliminare le risposte di paura ed
i comportamenti di evitamento. È efficace nei disturbi fobici sia negli adulti
che nei bambini. Occorre quindi:
-Insegnare al
paziente la risposta antagonista all’ansia: tecnica del rilassamento
-Esporre
gradualmente il soggetto agli stimoli che elicitano in lui risposte d’ansia
attraverso tecniche in vivo o in immaginazione
Possiamo distinguere 4 fasi principali:
1 Addestramento della scala SUD ( unità soggettive di
disagio) Consiste nella quantificazione dell’ansia (su una scala da 0 a 100)
rispetto a determinati stimoli/situazioni 2 Creazione della scala gerarchica
degli stimoli ansiogeni Consiste in una lista di
situazioni-stimolo(solitamente8-10) ordinati a seconda dell’ansia che producono
da quella meno ansiogena a (0) a quella che produce uno stato maggiore di ansia
(100)
3 Addestramento al rilassamento. Il rilassamento (training di
rilassamento di Jacobson), appreso durante la seduta insieme al terapeuta, deve
essere praticato per 15-20 minuti al giorno a casa in un ambiente tranquillo.
4 Combinazione dell’esposizione alla situazione-stimolo
fobica con il rilassamento. Essendo la DS una procedura di
controcondizionamento, si procede con l’immaginazione di un item ansiogeno
previsto dalla gerarchia(partendo da quello che produce grado di ansia minore
fino al gradino più alto della scala) e si chiede al paziente di indicare con
un gesto della mano il momento in cui inizia a provare ansia, a questo punto
viene introdotto nuovamente il rilassamento ; tale procedura deve essere
ripetuta fino a quando il soggetto riferisce di non provato ansia per almeno
due volte, a questo punto il terapeuta passa all’item successivo
ESPOSIZIONE GRADUATA IN
VIVO
È la metodica più frequentemente impiegata per ridurre la
paura. Come nella DS , l’esposizione graduata in vivo è una procedura che
prevede 2 componenti:
1.Addestramento
della scala SUD ( unità soggettive di disagio)
2.Creazione della
scala gerarchica degli stimoli ansiogeni
I gradini della gerarchia vengono affrontati uno per volta
dall’item che corrisponde alla situazione meno ansiogena fino al gradino più
alto della scala. Ogni item successivo viene affrontato solo se quello
precedente non produce una risposta ansiogena. Ma a differenza della DS, non vi
è l’apprendimento nè applicazione del rilassamento, in quanto si agisce non per
controcondizionamento ma sulla saturazione delle risposte di paura (estinzione)
ESPOSIZIONE
ENTEROCETTIVA
È una tecnica efficace per le situazioni interne che
scatenano l’ansia , soprattutto negli attacchi di panico. Può essere applicata
sia in vivo, sia in immaginazione. Si basa sulla premessa che la risposta
d’ansia sia la conseguenza di un processo di condizionamento classico o
vicario. L’ E.E ha lo scopo di indurre nel paziente sensazioni fisiche che
aumentano l’arousal. Partendo dal presupposto che i sintomi di un attacco di
panico si susseguono in una progressione ben definita, si ricostruiscono
dettagliatamente insieme al paziente la successione dei sintomi fisiologici e
lo si espone agli stessi mediante la loro induzione a partire dal primo che si
presenta durante l’attacco di panico. L’esposizione ad ogni stimolo viene
ripetuta fino a che l’ansia non viene eliminata proseguendo sino all’ultimo
stimolo. Solitamente a questa procedura viene integrata la ristrutturazione
cognitiva
TERAPIA IMPLOSIVA
Si basa sul principio dell’apprendimento dell’evitamento
associato al al decremento dell’ansia (rinforzo negativo). Pertanto il
superamento della fobia si realizza attraverso l’esposizione in immaginazione
alle scene o situazioni che il soggetto teme di più, impedendogli l’evitamento
fino a quando l’ansia non completa il suo corso e si estingue.
FLOODING
Il flooding “sommersione” è una tecnica utilizzata
particolarmente nelle patologie a base ansiosa. Nel flooding il paziente viene
esposto direttamente, agli stimoli maggiormente temuti, per un lungo periodo di
tempo senza possibilità di evitamento. Essa va inserita in un contesto più
ampio della terapia, senza sosta per un certo periodo (in media dai 60 ai 90
minuti), fino a quando l’ansia, che inizialmente era salita notevolmente, non
scenda a livelli prossimi allo zero. Lo scopo è evitare di far evitare. L’ansia
completa il suo corso e si estingue. Il tempo di esposizione è particolarmente
importante poiché se l’implosione è troppo breve si produce un effetto di
“sensibilizzazione” allo stimolo, con relativo aumento dell’ansia.
Taylor(2002) riporta che il flloding ha si il vantaggio di
ridurre le fobie con estrema rapidità, ma ha anche delle controindicazioni:
-La persona sulla
quale si applica tale tecnica deve essere in grado di tollerare un’elevata dose
di stress psicologico
-Può generare
incubi notturni, irritabilità…
-Deve essere
eseguito sempre in presenza del terapeuta
( Dott.ssa Eliana Violetti Studio di Psicologia e Psicoterapia)
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