Anedonia
Dizionario
di Medicina (2010)
L’Anedonia è l’incapacità di provare piacere, con
appiattimento affettivo e dell’emotività. Nell’a. coesistono sia l’incapacità di desiderare
il contatto con stimoli gratificanti, sia quella di provare piacere in
occasione di stimoli o attività solitamente gratificanti;
può interessare uno, o più, o tutti gli aspetti della vita: il cibo, il sesso,
le esperienze somato-sensoriali, ecc. Il termine viene esteso a contesti in cui
il senso di gratificazione coinvolge ricompense di tipo psicologico, quali la
soddisfazione per una promozione sul lavoro o il senso di affetto derivante da
una situazione sentimentale. L’a. è tipica di molte patologie psichiche, quali
la depressione, la schizofrenia, alcuni disturbi del tono dell’umore con
manifestazioni psicotiche, alcuni disturbi pervasivi dello sviluppo, le demenze
e talvolta l’abuso di sostanze stupefacenti.
Origine del termine “anedonia”
Il termine anedonia è stato coniato verso la fine del
Novecento da Ribot, psicologo francese che definì l'anedonia come l'incapacità
patologica di percepire piacere in ogni sua forma.
Ancora, la parola anedonia è composta da una radice e da una
desinenza greca: il piacere (in greco, hēdonē) viene connotato in maniera
negativa dal prefisso an.
Il piacere non è più “l'inizio e la fine di una vita felice”
(Lettera a Meneceo, Epicuro): nell'anedonia non esiste la vita e non esiste il
piacere.
L'anedonia gioca un ruolo di notevole importanza anche nella
depressione: negli stadi depressivi iniziali il soggetto lamenta incapacità di
trarre soddisfazione dalle piccole attività quotidiane che, di norma, sono
considerate piacevoli.
Ciò che differenzia l'anedonia nel contesto schizofrenico da
quella in ambito depressivo, è che in quest'ultimo caso la difficoltà di
provare piacere nasce in un determinato momento, mentre nella schizofrenia
l'anedonia è stabile nel tempo e non insorge in un particolare stadio della
malattia.
Cure
Considerando l'anedonia un disturbo mentale, le terapie sono
pressoché identiche a quelle utilizzate per la cura della depressione e dei
disturbi di natura psicologica: le sedute psichiatriche, il dialogo e, quando
necessario, il supporto farmacologico, potrebbero diminuire la negatività
derivata dal disturbo anedonico.
L'anedonia non è una patologia a sé stante, ma accompagna
molti disturbi della personalità, peggiorandoli: lo specialista deve riuscire a
capire il vero motivo che crea l'anedonia nel paziente e quale patologia
nasconde per poterla curare al meglio.
Nessun commento:
Posta un commento