[...] è insita nell'anima umana una certa proprietà (virtus) di
cambiare le cose, e che le altre cose le sono soggette; e precisamente quando
essa è trascinata a un grande eccesso di amore o di odio o qualcosa di analogo
[...]. Se quindi l'anima di un uomo cade in preda a un grande eccesso di una
qualche passione, si può stabilire sperimentalmente che esso (l'eccesso)
costringe (magicamente) le cose e le cambia nella direzione verso cui tende
l'eccesso
Carl Gustav Jung. La
sincronicità, 1952, Воringhieri. Torino 1980, p. 39
SINCRONICITA', CASO, DESTINO,
FATO.
“Sarà capitato a tutti di
accorgerci di STRANE COINCIDENZE CHE, TALVOLTA, SI RIPETONO NELLA NOSTRA
ESISTENZA CON INCREDIBILE CICLICITÀ. Può, ad esempio, capitare di pensare ad
una persona e incontrarla negli attimi immediatamente successivi; a me capita,
ed è capitato spesso in passato, di FARE SOGNI CHE HO RIVISSUTO NELLE ORE
IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVE; è stato pure una coincidenza che ho incontrato
quello che sarebbe diventato mio marito in un giorno in cui non dovevo uscire,
visto che quello seguente avevo un esame universitario, ho incontrato amiche
che non incontravo mai e, lui che non doveva uscire quella sera, invece
incontra anche lui amiche che non incontrava da tempo e che, guarda caso erano le
mie amiche, poi scopriamo che decine di volte avevamo frequentato stessi posti
e stessi amici ma, non ci eravamo mai incontrati prima! IN UN APPROCCIO
SCIENTIFICO-MATEMATICO, QUESTI EVENTI VENGONO CHIAMATI “COINCIDENZE” E
DESCRITTI COME FENOMENI CHE SI VERIFICANO, NEL TEMPO E NELLO SPAZIO, SECONDO
MODALITÀ FORTUITE ED ASSOLUTAMENTE CASUALI... Eppure, chiamare un fenomeno come
quello della SINCRONICITÀ col suo nome, oppure col termine “CASO” o con
“COINCIDENZA”, certo non cambia le cose: esso esiste, è reale e molti di noi ne
costituiscono una prova palese e materiale. […]
Carl Gustav Jung, psicologo e
discepolo di Freud, fu uno dei primi nel mondo della scienza a interessarsi ai
fenomeni di sincronicità (bisogna anche dire che lui si interessava anche di esoterismo
e filosofie orientali). LO STUDIOSO CREDEVA FERMAMENTE NELL’ESISTENZA DI UN
SUBSTRATO COGNITIVO DEFINITO INCONSCIO COLLETTIVO: UN UNIVERSO TOTALIZZANTE ED
UNIFICANTE, TRAMATO DI SIMBOLI ED ARCHETIPI. Questi vennero definiti da Jung,
inizialmente, come CONTENUTI DELL’INCONSCIO EREDITATI DI GENERAZIONE IN
GENERAZIONE DAL GENERE UMANO E COSTITUENTI UNA SERIE DI IMMAGINI COLLETTIVE,
FRUTTO DI ESPERIENZE RIFLETTUTESI NEL TEMPO SECONDO MODALITÀ SEMPRE SIMILI, SE
NON IDENTICHE. In un secondo tempo, Jung formulò un’altra ipotesi, LIBERÒ IL
CONCETTO D’ARCHETIPO DALL’IDEA DI QUALCOSA CHE CONSTA DI UNA FORMA E DI UN
CONTENUTO E GIUNSE A DEFINIRLI MODELLI DI COMPORTAMENTO, DESTINATI AD EMERGERE
ALLA LUCE DELLA COSCIENZA SOLO IN CERTI CASI E IN DETERMINATI MOMENTI: “NON SI
TRATTA DUNQUE TANTO DI "RAPPRESENTAZIONI" EREDITATE QUANTO DI
POSSIBILITÀ EREDITATE DI RAPPRESENTAZIONI. Fra l'altro non dobbiamo dimenticare
che essendo l`archetipo una manifestazione dell'inconscio (collettivo), la
coscienza ne può avere soltanto una conoscenza indiretta”. L’esistenza di Jung
per prima fu segnata da evidenti e straordinari episodi di sincronicità; come
quando, per esempio, EGLI ENTRÒ PER LA PRIMA VOLTA IN CONTRASTO CON LE TEORIE
DI FREUD CHE GLI RIMPROVERAVA L’AFFEZIONE ECCESSIVA PER IL MONDO DELLO SPIRITO
E DELL’IMMATERIALE. IN QUELL’OCCASIONE JUNG SENTÌ DIVAMPARE DENTRO DI SÉ UN
GRANDE FUOCO, SEGUITO DA UN RUMORE ASSORDANTE NELLA STANZA ACCANTO A QUELLA
DOVE SI TROVAVANO MAESTRO (FREUD) E DISCEPOLO (JUNG). Jung ipotizzò che la
causa di quello strano fenomeno fosse relazionata al suo magma energetico
interiore, ma Freud negò assolutamente tale congettura. Fu allora che JUNG
PREDISSE CHE L’EPISODIO SI SAREBBE VERIFICATO NUOVAMENTE ed effettivamente così
accadde, lasciando Freud di stucco. Col tempo, Jung giunse a formulare una
differenziazione tra SINCRONISMO (il ripetersi ed incrociarsi degli eventi
secondo modalità del tutto casuali) e SINCRONICITÀ (il ripetersi ed incrociarsi
degli eventi secondo modalità a casuali). Negli anni trenta Jung incontra
Wolfgang Pauli, un fisico austriaco premio Nobel nel 1945. Pauli è reduce dal
fallimento del matrimonio e trasferitosi in Svizzera cerca un aiuto
terapeutico. La terapia non avrà grande successo e Pauli l'abbandona ma i due
si stimano ed iniziano una amicizia scientifica. L'INCONTRO TRA JUNG E PAULI
GENERÒ IL QUARTO ESCLUSO DALLA TRIADE DELLA FISICA CLASSICA: TEMPO, SPAZIO E
CAUSALITÀ, A QUESTO QUARTO ESCLUSO È STATO DATO IL NOME DI SINCRONICITÀ. IN
ANALOGIA ALLA CAUSALITÀ CHE AGISCE IN DIREZIONE DELLA PROGRESSIONE DEL TEMPO E
METTE IN CONNESSIONE DUE FENOMENI CHE ACCADONO NELLO STESSO SPAZIO IN TEMPI
DIVERSI, VIENE IPOTIZZATA L'ESISTENZA DI UN PRINCIPIO CHE METTE IN CONNESSIONE
DUE FENOMENI CHE ACCADONO NELLO STESSO TEMPO MA IN SPAZI DIVERSI. NEL
DETERMINISMO OCCIDENTALE IL PRINCIPIO DI CAUSA-EFFETTO HA UNA RILEVANZA
INCREDIBILE PER LA SPIEGAZIONE DEGLI EVENTI (OSSIA A È LA CAUSA DI B E
L’INCROCIO TRA A E B PRODUCE C, TIPICO DELL'INSIEMISTICA AD ESEMPIO). Nella
FILOSOFIA ORIENTALE ed in altre filosofie invece, A, B e C fanno ugualmente
parte del tutto, e questa dimensione viene chiamata FATO, DESTINO, KARMA.
DURANTE LA NOSTRA ESISTENZA POTREMMO RITROVARCI A CONOSCERE PERSONE CHE HANNO,
CON NOI, INCREDIBILI AFFINITÀ INTELLETTIVE E/O DI VITA; può capitare, ad
esempio, di LEGARCI AD UN’AMICA/O CHE, SI SCOPRE COL TEMPO, HA VISSUTO EVENTI
DAVVERO MOLTI SIMILI AI NOSTRI, MAGARI NEL NOSTRO STESSO, IDENTICO LASSO DI
TEMPO. IL FATTO CHE EVENTI E PERSONE SIANO LEGATE DA UN FILO SOTTILE NON VUOL DIRE
CHE UNO SIA CAUSA DELL’ALTRO, PERÒ POTREBBE SUCCEDERE CHE SIANO DESTINATI AD
INFLUENZARSI A VICENDA E A FAR RIEMERGERE SUGGESTIONI, PENSIERI, SENSAZIONI,
PERFINO AZIONI E DECISIONI DI VITALE IMPORTANZA. Le azioni che compio ora, in
questo esatto momento, sono destinate ad influire sul tutto: il magma di
possibilità e realtà che esiste in questo preciso istante.
A questo punto una riflessione è
necessaria. PRESTARE ASCOLTO E ATTENZIONE AGLI EVENTI CHE SI VERIFICANO NELLA
NOSTRA VITA POTREBBE RISULTARE MOLTO PIÙ IMPORTANTE ED UTILE, DI QUANTO SI
PENSA, AI FINI DELLA NOSTRA EVOLUZIONE PERSONALE E AI FINI DELL’EVOLUZIONE DEL
TUTTO DI CUI FACCIAMO PARTE. Accettare gli incontri che la vita ci propone,
carpire il senso, profondo e sommerso, delle relazioni o dei sentimenti che
attraversano, magari anche solo come meteore (ma importanti), la nostra
esistenza. PROBABILMENTE OGNUNO DI NOI È DESTINATO AD AVERE IMPORTANZA (MAGARI
ANCHE SOLO INCONSAPEVOLMENTE) NELLA VITA DI ALTRE PERSONE E VICEVERSA. Questo
significa anche che i nostri giorni saranno percorsi e attraversati da persone
ed episodi che verranno a noi per insegnarci qualcosa. Va da sé che prima o
poi, probabilmente, andranno via, quando avranno estinto il loro ruolo
formativo rispetto alla nostra vita, o quando saremo noi a decidere che debbano
allontanarsi da noi. Il tutto avviene in totale spontaneità e naturalezza. E'
anche probabile che QUANDO INVECE, NON SIAMO IN GRADO DOVE DI STACCARCI DA
QUALCOSA O DA QUALCUNO CHE DEVE ANDAR VIA O AL CONTRARIO, DIVENTIAMO RILUTTANTI
A LEGARCI A QUALCOSA O A QUALCUNO CHE È PORTATORE DI UN SIGNIFICATO PER NOI
ESSENZIALE, RISCHIAMO DI OPPORCI AL GIOCO DELLA SINCRONICITÀ E DI PAGARNE LE
CONSEGUENZE. Per esempio, potremmo finire in un altro NODO SINCRONICO,
caratterizzato da prove altrettanto, se non di più, dolorose e difficili?
Sprecheremmo così energie, facendo sforzi immani per paura di seguire il
flusso? Abbandonare cosa c’è dietro alla porta che abbiamo appena chiuso alle
nostre spalle e scoprire cosa si cela dietro alla nuova che ci si pone
davanti?”
(Dal web)
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