Il primo riferimento
alla ghiandola pineale si trova in Galeno (2° secolo d.C.), che la classificò
fra le ghiandole di sostegno, non adibita a una funzione umorale e priva
pertanto di un ruolo nella distribuzione del pneuma psichico. In epoca moderna,
Cartesio la ritenne la principale sede dell'anima e del senso comune, in base a
considerazioni anatomofisiologiche (è l'unica parte del cervello a non essere
doppia, collocata all'incirca al centro della sostanza cerebrale, mobilissima,
di costituzione molle e molto ricca di spiriti animali); secondo la spiegazione
cartesiana delle funzioni sensomotorie dell'organismo, alla ghiandola pineale
giungono gli stimoli sensoriali attraverso gli spiriti animali contenuti nelle
cavità cerebrali; a sua volta la ghiandola, così sollecitata, invia attraverso
i nervi gli spiriti animali nei muscoli, provocando i movimenti. L'ipotesi
cartesiana ricevette ben presto critiche sia da parte filosofica sia da parte
medica, finché N. Stenone, nel 1665, ne dimostrò l'infondatezza dei presupposti
anatomici.
La funzione
dell'epifisi rimase comunque in discussione e furono formulate ipotesi diverse,
non sempre fondate su basi scientifiche: per es., è stata interpretata come un
semplice organo vestigiale, simile al terzo occhio di Vertebrati inferiori, o
come un organo in grado di produrre fattori inibitori della crescita o della
maturazione sessuale, o fattori che potrebbero curare la schizofrenia o
regolare lo schiarimento della cute. Nel 1898 O. Hübner, sulla base di
osservazioni condotte su un bambino che presentava una pubertà prematura e che
poco dopo morì per un tumore all'epifisi, ipotizzò che la ghiandola potesse
produrre una sostanza in grado di inibire la maturazione sessuale fino a una
certa età. Solo nel 1958 venne isolato un ormone prodotto dall'epifisi: la
melatonina, un aminoacido modificato derivato dalla serotonina. È ormai
evidente che, oltre alla funzione descritta da Hübner, la melatonina ha anche
altri effetti, anche se il suo significato fisiologico non è ancora completamente
chiarito.
Galeno
Il simbolismo della Ghiandola Pineale
Un viaggio appassionante nelle culture, nel tempo e nello
spazio alla ricerca dei simboli – pigna e occhio – legati alla ghiandola
pineale: dai Sumeri all’antico Egitto, passando per le rappresentazioni del
Buddha, di Shiva e del potere papale...
Riccardo Tristano Tuis - 11/10/2011
Il simbolismo della Ghiandola Pineale
Tratto da Scienza e Conoscenza 32.
Il passato è uno spazio-tempo alquanto misterioso ed
indecifrabile e la moderna archeologia arranca nel fornire plausibili
spiegazioni a molti dei suoi misteri. Uno tra i più noti è come sia possibile
che culture apparentemente slegate tra loro abbiano utilizzato le stesse
peculiari architetture: le piramidi. In aree geografiche come Egitto, sud
America, sud-est asiatico, Cina e perfino in Serbia (cfr. Scienza e Conoscenza
n.28) ci sono piramidi di colossali dimensioni molto simili tra loro. Tutte
sono state costruite sopra corsi d’acqua sotterranei e/o caverne naturali o
artificiali munite di tunnel. Tutte presentano la caratteristica di fungere da
ciclopici ionizzatori e da risonatori di armoniche che vanno dagli inudibili 16
Hz fino a qualche centinaio di hertz con una predilezione ─ delle piramidi
egizie ─ per le frequenze con cui intoniamo il Si ed il Do tra la seconda e la
terza ottava del La corista. Ancora non si sono comprese le ragioni di questa
somiglianza costruttiva, ma gli esponenti del pensiero convenzionale spesso
tentano di discreditare i legittimi interrogativi su questo fenomeno globale,
invalidando perfino i dati scientifici emersi dalle ricerche di fisici e
geologi che minano i dogmi ufficiali. Naturalmente il tema di questo articolo
non è le piramidi, ma un altro fenomeno multiculturale ─ per molti versi
correlato alle piramidi ─ che come queste ultime è presente in culture
profondamente diverse e distanti tra loro.
Il soggetto del nostro indagare è la più popolare tra le
ghiandole endocrine: l’Epifisi, meglio conosciuta come ghiandola Pineale.
Immedesimandomi nelle figure di Indiana Jones e Robert
Langton –lo studioso dei simboli nel best seller Il codice Da Vinci di Dan
Brown – sono andato alla ricerca di uno specifico simbolismo occulto presente
in molte antiche culture sparse nel globo. Di fatto il tema che tratteremo in
questa sede si presenta sottoforma di simboli presenti nell’arte o nei metodi canonici
della trasmissione della conoscenza: le tavolette, le incisioni nelle pareti
dei templi o dei palazzi, le statue, i dipinti o gli oggetti usati a scopo
rituale. A volte accade che questi simboli li abbiamo davanti agli occhi, ma
non abbiamo una chiave di lettura per codificare i codici ripetutamente
presenti nelle diverse opere di molti antichi popoli.
L’iconografia della pigna
Le culture del passato associavano quella che noi oggi
chiamiamo Epifisi ad un organo preposto alla maggior chiarezza mentale ed alla
visione interiore. Per Cartesio la ghiandola Pineale è il punto privilegiato
dove mente (res cogitans) e corpo (res extensa) interagiscono. Dopo decenni di
profonda ignoranza in merito, le neuroscienze hanno smesso di trattare la
ghiandola Pineale alla stregua di un’inutile appendice del cervello: il “vaso
di Pandora” di questa incredibile ghiandola endocrina, che riceve il più
abbondante flusso sanguigno di qualsiasi altra ghiandola nel corpo, è stato
finalmente aperto. Negli ultimi decenni si è scoperto che l’Epifisi è
responsabile del nostro ciclo di veglia/sonno, del nostro invecchiamento, di
stati a più alta coerenza neurale (maggior chiarezza mentale). Inoltre la
Pineale è una ghiandola è fotosensibile, essendo munita, nella parte interiore,
di bastoncelli simili a quelli della retina dell’occhio. Il soprannome mistico
di terzo occhio è dunque alquanto azzeccato per la Pineale e ci si chiede come,
in epoche in cui non c’era un microscopio elettronico che potesse analizzare il
suo tessuto cellulare, si sia arrivati a darle questo nome. Forse a quei tempi
non c’era bisogno di un “tool” esterno per analizzare la natura delle cose e
chissà forse la scienza era intesa come una fusione esperienziale con l’oggetto
dell’osservazione. Aldilà di questa accattivante congettura sulla protoscienza,
più di un ricercatore si è chiesto perché nell’iconografia e nel simbolismo
iniziatico molte culture rappresentino i loro Dei con l’immagine del cono di
pigna. La risposta è stata che il cono di pigna rappresenta la ghiandola
Pineale, il suo peculiare rilascio endocrino ed è il segno di distinzione di
un’élite spirituale.
Sumeri e assiro-babilonesi
I sumeri furono tra i primi a immortalarla come cono di pigna
in mano ai loro Dei. I sumeri, popolo con attitudini simili a quelle egiziane,
criptavano le informazioni nelle immagini scolpite e nei sigilli. Anche gli
assiro-babilonesi hanno spesso raffigurato il loro dio Tamus con in mano una
pigna ma, in alcuni casi, bisogna fare attenzione quando il cono di pigna viene
tenuto in mano poiché spesso può rappresentare la shem-un-Na dei babilonesi o
il MFKZT egizio, nomi dati alla polvere bianca d’oro con cui i reali si
nutrivano per aumentare il rilascio endocrino dell’Epifisi e raggiungere stati di
coscienza superiori. Mescolata a focacce preparate in forma conica, o sospesa
in acqua, la polvere d’oro era un supplemento ingerito dai re e dai faraoni.
Era riverita come l’alimento del corpo di luce (il ka) ed era ritenuta capace
di incrementare le attitudini generali della leadership, quali consapevolezza,
percezione e intuizione. Veniva inoltre considerata una chiave per la longevità
attiva.
Egizi e romani
Il simbolismo sulla Pineale è presente nella cultura egizia,
e Osiride, il signore della morte e dell’oltretomba, la presenta nel suo
bastone regale con sopra il cono di pigna. Anche tra i greci e i romani il Dio
Bacco/Dionisio è a volte rappresentato con un bastone con il cono di pigna. È
interessante notare come il Dio dell’ebbrezza venga mostrato con questo
bastone; l’ebbrezza è associata principalmente all’alcool – chiamato anche
spirito: forse questo è dovuto al fatto che l’alcool veniva usato nelle
cerimonie per abbassare i veli della personalità degli iniziati ai misteri
dionisiaci ed eleusini. In questo modo i candidati ricevevano l’iniziazione
senza modelli neurali consolidati e solo successivamente veniva loro dato il
kikeon, bevanda sacra psicoattiva, per attivare le funzioni dell’Epifisi e
permettere al celebrante di entrare in epifania con il Mistero.
Il Pontefice, Shiva e il Buddha
L’onnipresente bastone con il cono di pigna è stato usato
anche dai pontefici della chiesa cristiana ed è certamente un retaggio gnostico
collegato al simbolo del caduceo, usato anche dall’odierna medicina. Il
simbolismo del caduceo è stato spesso interpretato sia come la rappresentazione
della doppia elica del DNA, sia della kundalini che sale fino a raggiungere la
Pineale.
La celebre maschera funebre di Tut Ank Aton (Tutankamon), con
il cobra che s’innalza al centro della fronte, ricorda la kundalini che
raggiunge la Pineale. Anche la capigliatura del dio Shiva ricorda un cono di
pigna e il serpente che s’innalza tra i suoi capelli richiama alla mente il
serpente della maschera di Tut Ank Aton o di Akhnaton. Anche il Buddha non è
immune dalla rappresentazione con i capelli a forma di cono di pigna.
Tra piazze e fontane
Il simbolismo della pigna è presente anche in molte zone
d’Europa, Italia compresa, e si nota nelle fontane, nelle statue o in
abbellimenti nelle ville o nei giardini dei nobili (forse questa eredità è
dovuta all’influenza cosmopolita dei templari?). A volte, nelle scalinate o
nelle colonne dei cancelli dei palazzi antichi potete trovare l’immagine della
pigna. È chiaro che una colonna con sopra una pigna sembra a tutti gli effetti
la rappresentazione del bastone usato dagli antichi Dei. In ambito massonico,
nei manifesti del libero muratore l’iconografia del bastone con la pigna sembra
velatamente rappresentata dalle due colonne Bohaz e Jakin sormontate da sfere o
mappamondi.
Rimanendo sempre nella nostra penisola, anche lo Stato del
Vaticano non è immune a questo antico simbolismo: nella Corte della Pigna si trova
un’immensa statua raffigurante una pigna con a fianco due ibis che domina un
sarcofago aperto, come quello presente nella camera del Re della Grande
Piramide. Per l’archeologia eretica il sarcofago nella Camera del Re veniva
impiegato nelle iniziazioni della Scuola Misterica di Tuthmosis III e di altri
dopo di lui. Alcuni hanno interpretato questa corrispondenza in Vaticano come
il messaggio che anche la morte fisica può venire sconfitta se la ghiandola
Pineale è completamente attivata. Se prendiamo alla lettera questa
interpretazione dovremmo chiedere un parere ai biologi e vedere l’eventuale
sinergia tra i neurormoni della giovinezza “secretati” dalla Pineale, come la melatonina e la somatropina, e la rigenerazione dovuta all’enzima della telomerasi, responsabile dell’integrità
cromosomica e della replicazione cellulare. Ho volutamente usato il termine
“secretati” per sottolineare l’affascinante tesi dello studioso Laurence
Gardner secondo cui termini come secrezione o secretare, utilizzati per definire
il rilascio endocrino della Pineale, sono connessi al fatto che tale rilascio
attiva uno stato di consapevolezza superiore che permette di conoscere i
segreti della Natura. Le parole sono da sempre i simboli per eccellenza e
pertanto conoscere a fondo l’etimo e la grafia di una lingua significa
recuperare antiche conoscenze dimenticate.
L’occhio di Ra
La Pineale, oltre al simbolismo della
pigna, è stata associata da alcuni all’occhio di Ra, l’occhio che tutto vede. L’occhio di Ra, o occhio di Horus, sembra
sia un riferimento alle scuole misteriche egizie che iniziavano i loro
discepoli all’apertura del terzo occhio, detto anche occhio singolo. Nei
simboli l’occhio che tutto vede – che non ha segreti perché le secrezioni
neuroendocrine della Pineale permettono la più alta conoscenza – è spesso
racchiuso all’interno di una piramide oppure tra due ali (Sole alato).
L’iconografia egizia dell’occhio racchiuso nella piramide è divenuta nel tempo
uno dei modelli usati dagli artisti del Medioevo per raffigurare il Dio
cristiano. Questo simbolo è stato ripreso dalla moderna Massoneria – con
l’occhio destro racchiuso nel delta radiante – e riproposto esplicitamente
nella banconota da un dollaro americano.
Inversione dei poli e iniziazione globale.
Concludo questa piccola panoramica sull’Epifisi ricordando
che il geologo russo Alexey Dmitriev ha dimostrato come il sistema solare stia
entrando in una nuova area energetica di plasma magnetizzato, possibile
responsabile dei cambiamenti che avvengono sulla Terra. Secondo Dmitriev tutto
questo cambierà non solo il nostro clima e non solo lo stato magnetico del
nostro pianeta, ma provocherà anche una spontanea evoluzione di massa. Il
mutamento magnetico influisce sulla ghiandola Pineale che, così sollecitata,
inizia a rilasciare sostanze neuro-chimiche dall'effetto allucinogeno: la
maggior parte delle persone avrà visioni ed esperienze paranormali. Un’ipotesi
certamente affascinante, quella di un’iniziazione globale del pianeta. Certo è
che la Terra ne avrebbe davvero un gran bisogno.
Tratto da Scienza e Conoscenza 32.
La
causa dei tanto auspicati sogni lucidi sperimentati da molte persone,
sembra proprio dipendere da questo ormone/neurotrasmettitore, la
pinealina.
NEUROGENESI
Non
mi sono mai imbattuto in un argomento tanto evasivo quanto
l'ormone/neurotrasmettitore pinealina, le relative documentazioni
scientifiche non lasciano letteralmente tracce nella rete o nei libri di
medicina. Quando incominciamo a parlare della pinealina a qualche
medico-psichiatra, i suoi occhi inevitabilmente si dilatano in grossi
punti interrogativi. Perché? Ma più importante del perché, per quale
motivo nei più recenti testi di neuroscienze, non viene nemmeno nominato
questo misterioso ormone? E' davvero così insignificante o dietro ad
esso si può nascondere il vaso di Pandora?
Per
farci un idea facciamo una breve panoramica nell'ombroso humus in cui
si sono sviluppate le neuroscienze negli ultimi 70 anni. Fin dalla fine
degli anni '40, molti dei gioielli (ormoni e neurotrasmettitori) del
misterioso scrigno chiamato cervello, furono scoperti da neuroscienziati
impegnati in ricerche private in ambito militare. E' risaputo che gli
stipendi più sostanziosi e le attrezzature più innovative, possono
essere finanziate solo attraverso l'uso di ingenti fondi neri, a cui
possano attingere solo le agenzie d'Intelligence o privati facoltosi
(che guarda caso sono sempre collegati alle società che prendono
l'appalto alle ricerche top secret su commissione militare).
Grazie
ad una compartimentalizzata rete sotterranea di ricerca, le scoperte
scientifiche non riescono mai a fuoriuscire nella loro interezza
all'esterno. Per questo non trovate ancora molte informazioni su certe
proprietà “metafisiche” dell'epofisi (ghiandola pineale) e su alcuni
ormoni/neurotrasmettitori nei testi della medicina ortodossa. Fino agli
anni '60 i grossi finanziamenti alla “ricerca pubblica”, in merito a
questa ghiandola, vennero sempre ostracizzati, con la scusa di ritenerla
scarsamente importante; ma l'epofisi fu ampiamente studiata in ambito
militare, soprattutto dalle varie fondazioni scientifiche ed università
americane finanziate celatamente dalla CIA e dalle facoltose famiglie
che ne dettano la politica. Già in epoca precedente a Cartesio, la
pineale era considerata come la sede dell'anima e del pensiero. Ma alla
CIA da sempre molto legata al cosiddetto mondo paranormal, non
interessava se si potesse dimostrare scientificamente l'esistenza
dell'anima come natura primigenia dell'uomo, bensì lo sviluppo dei
poteri paranormali a cui veniva associava da sempre questa ghiandola.
Quello che alcuni pionieri di queste ricerche divulgarono, rompendo il
muro del silenzio, fu che i servizi segreti americani, russi e
israeliani reclutarono sensitivi, medium e chiunque dimostrasse di
possedere doti paranormali per poterli studiare.
Crearono
quelle che poi sarebbero diventate le psi-corps: individui addestrati
con sviluppate facoltà paranormali già latenti in loro che si prestano
alle deviate manipolazioni dei servizi segreti, che ne potenziano le
doti psichiche, per fini politico-militari. In questo modo vennero
tracciate le basi dell'anatomia della visione a distanza, la telecinesi e
la psicometria: armi silenziose ed insuperabili nella supremazia dello
spionaggio. Fin dalla fine degli anni '50, grazie allo studio sullo
sciamanismo ed alle sostanze psicotrope usate dagli sciamani si
intuirono alcuni segreti dei poteri della mente. I ricercatori
scoprirono che attraverso le proprietà chimiche di queste piante, il
cervello era in grado di modificare non solo la propria percezione
interiore soggettiva, ma perfino l'ambiente fisico! Questo voleva
suggerire che l'allucinazione ed il “sogno” dello sciamano sotto
l'influsso delle piante, fosse reale quanto la realtà?
Poiché
il “sogno” sognato dallo sciamano era in grado di predire, modificare
od annullare la materia, la stessa allucinazione o “sogno”,
paradossalmente, diventava la prova oggettiva della medianità latente
nel cervello umano! Scoprirono che l'uso di certe sostanze psicoattive,
permetteva la visione a distanza, la diagnosi e cura delle malattie ed
altri fenomeni ritenuti miracolosi. Ora potremo chiederci: dietro tutto
ciò c'e forse la possibilità che le menti si influenzano reciprocamente
ad ogni distanza?
E'
forse l'estensione macroscopica di quello che succede nel microscopico;
come la Sconcertante scoperta secondo cui due fotoni riescono a
“comunicare” fra di loro a qualsiasi distanza? La non località dei
fotoni implica la non località delle menti, con l'implicita trasmissione
dell'informazione con quel mezzo - che per le nostre menti
superstiziose e piene di pregiudizio einsteniano - viene etichettato in
maniera dispregiativa come telepatia? Il segreto era contenuto
nell'effetto di alcuni specifici ormoni/neurotrasmettitori che guarda
caso avevano configurazioni molecolari simili alle sostanze psicotrope
di alcuni vegetali presenti in natura.
Naturalmente
ci doveva essere sempre un ben determinato grado di consapevolezza ed
esperienza con cui operare nello stato alterato causato dalle sostanze
psicoattive. Venne scoperto che il cervello biosintetizzava questi
ormoni/neurotrasmettori psicotropi in grado di amplificare le cosiddette
facoltà paranormali. Vennero inoltre mappate le aree cerebrali in cui
tutto questo sembrava aver luogo. Si riuscirono a sintetizzare sostanze
in grado di alterare ed espandere questi poteri insiti nell'uomo… in
ogni uomo! Apro una breve parentesi, lo psichiatra Claudio Naranjo
afferma che il 50% dei soggetti che hanno assunto armina (un tipo di
beta-carbolina presente nell'ayahuasca), sentono un ronzio nella testa.
Molti antropologi e ricercatori parlano di questo strano ronzio. Anche
William Buhlman accenna al fatto di sentirlo prima di ogni uscita
extracorporea.
A
cosa è dovuto questo ronzio? E' forse causato proprio dai
neurotrasmettitori/ormoni allucinogeni (sia esogeni che endogeni) in
grado di alzare la frequenza atomica delle reti neurali, attraverso
l'eccitazione-risonanza dei microfilamenti nei microtuboli, dilatando
così lo spettro percettivo della coscienza? L'etnobotanico Mc Kenna
afferma che le piante (Psycotrio viridis, Desmenthacellanoianthus)
contenenti dimetiltriptammina (DMT) vengono associate ad abilità
telepatiche ed a fatti paranormali. Si pensa che la ricerca militare si
sia fermata attualmente all'individuazione ed alla creazione sintetica
degli ormoni pinealinici. Ancora non ci è dato sapere se è stato
scoperto come controllare i geni preposti alla biosintesi di queste
sostanze, in modo che le psi-corps non siano dipendenti dagli
ormoni/neurotrasmettitori sintetici dati loro per potenziare le abilità
psichiche.
In
altre parole, non sappiamo se l'ingegneria genetica è riuscita a creare
cervelli in grado di biosintetizzare alcuni specifici
ormoni/neurotrasmettitori attraverso l'atto volontario della
consapevolezza stessa. Ma poi come verrebbero controllate le psi-corps?
Questi Frankestain dalla mente potenziata spodesterebbero i loro
creatori? Resta comunque il sospetto che siano già giunti in un qualche
grado a questo stadio, coinvolgendo la prole delle eminenze grigie in
questi progetti top secret, ma qui entriamo nell'aria rarefatta della
pura ipotesi e testimonianza di un numero ristretto di individui. C'é da
dire che da queste ricerche sulla mente vennero sviluppate la
tecnologia della compartimentalizzazione mentale (Disturbo da
Personalità Multipla) e l'infrainformazione (tecnologie del subliminale,
tecnologie con uso di ologrammi, software di realtà virtuale e la
manipolazione del linguaggio).
L'LSD,
l'allucinogeno di sintesi spacciato dalla CIA per falciare la
rivoluzione pacifica dei figli dei fiori, da dove pensate provenga? Non
vi sarete bevuti la storia “ufficiale” della sua fortuita creazione?
Solo una piccola quantità di questa “ricerca ombra” venne resa pubblica e
solo per un fine strettamente economico. Difatti, alcuni dei privati
implicati in questo tipo di ricerche sono le stesse persone che
trovavate all'interno dei gruppi direttivi delle multinazionali
farmaceutiche. Grazie al loro fiuto per gli affari, si creò il
cosiddetto fenomeno “psicofarmaco”. Il boom delle vendite dei
psicofarmaci fu coronato da utili di miliardi di dollari l'anno. I media
naturalmente propagandarono questa psico-moda con lo slogan della
pastiglia della felicità, “Prozac”, “Luvox”, “Ritalin”. Perfino gli
acidi tanto di moda nella cultura dello sballo appartengono al retaggio
delle ricerche sul controllo mentale effettuato dai sevizi segreti. Le
luci a strobo e le luci ad intermittenza tanto usate in discoteca e nei
concerti provengono sempre da queste ricerche segrete.
Cisco
Wheeler, alta programmatrice all'interno del progetto per il controllo
mentale Monarch rivela che l'uso dei lampeggianti rosso e blu nei
veicoli della polizia statunitense sono dovuti alla scoperta che la
frequenza del rosso e del blu lampeggiata a determinate intermittenze ha
un potere inibente sulle persone. Teorie del complotto da fantascienza?
Il fluoro, residuo dell'alluminio, è stato spacciato per una sostanza
che protegge i nostri denti, e con questa scusa messo nelle nostre acque
potabili, nei dentifrici e nei tranquillanti! Sì avete capito bene nei
nostri tranquillanti! Di questi ce ne sono 27, e sette di essi sono
composti di fluoro. Questo significa che il 25% dei principali
tranquillanti è connesso con il fluoro. Il fluoro è un potente narcotico
anche in quantità infinitesimali. L'idea di metterlo nelle acque
potabili risale alla geniale idea di una combriccola di scienziati
nazisti seguiti a ruota da quelli americani ed inglesi. Essi la usarono
per tenere calmi e sotto controllo inizialmente i prigionieri e poi le
loro stesse popolazioni. Le neuroscienze hanno un passato molto oscuro a
causa dei loro finanziatori, ma il loto del resto nasce dal fango. Ora
che abbiamo conosciuto il fango è tempo di conoscere il suoi misteriosi
fiori.
Sinapsi multidimensionali e campo quantico
La
ghiandola pineale è a capo della produzione di molti neurotrasmettitori,
tra cui la serotonina (5-idrossitriptamina) e la melatonina
(N-acetil-5-metossitriptammina), responsabili della regolazione del
ciclo sonno-veglia. Diversamente da altre ghiandole endocrine la cui
attività è sottoposta ad un meccanismo di regolazione umorale per mezzo
di sostanze trasportate dal sangue, l'attività della pineale viene
modulata direttamente da impulsi nervosi provenienti dalla retina
tramite la noradrenalina, presente nelle cellule nervose e necessaria
per trasferire il segnale dalla fibra nervosa alla superficie della
cellula.
La
luce proveniente dall'esterno stimola quindi l'attivazione dell'epifisi
(pineale), partendo dalla metabolizzazione del triptofano (aminoacido
aromatico essenziale, quindi non sintetizzabile dall'uomo ma da
immettere dall'esterno per mezzo del cibo) aumenta la presenza di
serotonina. La serotonina successivamente viene trasformata in
N-acetilserotonina dall'enzima n-acetiltransferasi e quindi trasformata
in melatonina dall'enzima idrossi-o-metiltransferasi nelle ore notturne.
La melatonina è stata riconosciuta come il più potente antiossidante
naturale, ovvero in grado di ostacolare i radicali liberi e rallentare
la nostra vecchiaia. E' un ottimo sonnifero e calmante. Un amica per le
nostre difese immunitarie e per il nostro umore, tutto questo senza
avere effetti controindicativi accertati. Alcuni ricercatori valutandone
le proprietà ipnotiche e la sua struttura molecolare (simile alle
sostanze psicotrope) hanno suggerito la sua implicazione nei processi
mentali che chiamiamo estasi mistica.
Ma
ci sono forti sospetti che non sia la melatonina in sé a permettere
questi stati alterati tanto agognati da intere culture, ma la sua
biosintesi in un'altra ben più caratteristica struttura molecolare
chiamata pinealina. Ramtha durante un insegnamento disse che: <
Dunque
la causa dei tanto auspicati sogni lucidi sperimentati da molte
persone, sembra proprio dipendere da questo ormone/neurotrasmettitore.
Se fosse possibile trovarlo in commercio al pari della melatonina,
l'ambito sogno lucido sarebbe potenzialmente un'esperienza che tutti noi
potremmo fare senza intraprendere anni di faticoso addestramento alle
nostri reti neurali. Ma questo ormone è stato sintetizzato in
laboratorio come la melatonina? C'è modo che possa venire acquistato da
chiunque? Non si sa per certo, ma visto l'importanza che ha sicuramente
in ambito militare è probabile sia una realtà che vive sopra i comodini
metallici delle psi-corps e dell'elite politico-militare che li ha
creati.
Ma come avviene la biosintesi della pinealina nei nostri cervelli? Ancora una volta citiamo l'insegnamento di Ramtha: <>.
Capite
il perché di tutto questo interesse per gli ormoni pineali? Ramtha è
stato molto chiaro in merito, affermando che è proprio grazie alla
pinealina che i nostri acquosi neuroni si dispiegano nel campo quantico
dinamico permettendoci di spostarci nelle vite parallele. Inoltre
l'energia bosonica della Kundalini (attivata con la C&E, una tecnica
usata nella RSE) fortifica le sinapsi generate dalla pinealina (che
funge da messaggero multidimensionale del campo quantico) durante i
nostri inconsapevoli “viaggi notturni”! Purtroppo, l'unica informazione,
per altro incerta, che sono riuscito a reperire sulla pinealina è che
si comporti come l'insulina, in grado di abbassare il livello di
zucchero nel sangue.
L'insulina
facilità l'assorbimento da parte del cervello del triptofano precursore
chimico della serotonina e della melatonina. La pinealina forse immette
nel cervello, in un circolo chiuso, una continua ondata di ormoni della
pineale (grazie alla materia prima del triptofano) dando luogo al
fenomeno conosciuto come l'Oobe (esperienze extracorporee) e tutta la
fenomenologia delle esperienze extrasensoriali. E' di notevole interesse
e provoca stupore in alcuni ambienti, il fatto che nell'esoterismo si
narra come la pineale inizialmente fosse il Terzo Occhio aperto
(6°chakra) che aveva accesso al mondo sottile, ma poi gli eventi la
fecero rattrappire fino a diventare una ghiandola endocrina.
Effettivamente la ricerca ha scoperto che la retina presenta gli stessi
fotorecettori presenti nella pineale. La pineale, ghiandola endocrina
fotosensibile ai campi elettromagnetici, ha ancora adesso, per certi
versi, un retaggio chimico e di funzione similare agli occhi. Le
alterazioni nel chimismo del beta retinale (quando la luce colpisce la
retina un fotone è assorbito da una molecola organica chiamata
11-ci-retinal, causando il suo ricollocamento entro picosecondi in
trans-retinale) influenzano sia la percezione che la retina ha dello
spettro della luce sia le secrezioni nel ciclo circadiano.
Questo
significa che l'apertura del “Terzo Occhio” associato alla pineale, che
a sua volta sembra interagire con il lobo temporale, può essere
rappresentata come un iperattività endocrina altamente specializzata. In
questo modo le molecole della melatonina, o più precisamente della
pinealina (generate dall'iperattività endocrina), sono in grado di poter
ampliare le frequenze della luce che la retina è in grado normalmente
di percepire, inglobando ad esempio le emissioni dell'infrarosso e
dell'ultravioletto. Ed allo stesso modo permettere, al cervello, di
elaborare informazioni di più alta frequenza ed interagire con un
eventuale intelligenza che dimora in quelle frequenze, giacché ci siamo
spostati momentaneamente dalla nostra consapevolezza hertziana ad una
consapevolezza di ordine superiore.
Questa
non è un ipotesi così fantastica visto che altre specie animali che noi
consideriamo inferiori, a causa dei loro piccoli cervelli, hanno uno
spettro extrasensoriale maggiore del nostro, tanto che a volte sembrano
osservare ed interagire con “cose” invisibili alle nostre percezioni
ordinarie. Interessante è notare il fatto che il gatto nell'antico
Egitto veniva considerato in grado di vedere i defunti. Per non parlare
dei delfini e delle loro doti e sensibilità “sconcertanti”, il loro
cervello del resto possiede dimensioni cui perfino l'uomo non riesce a
raggiungere.
l'illuminazione è una neurosimulazione dei nostri cervelli?
Si
racconta che in un laboratorio venne dato una mega-dose di LSD ad un
cosiddetto mistico, ma quest'ultimo non mostrò alcun cambiamento. Perché
con quella dose da cavalli non si sballò? Grazie all'insegnamento di
Ramtha la spiegazione risulta semplice, ossia che i ricettori del
mistico erano già occupati dagli ormoni/neurotrasmettitori allucinogeni
del cervello (simili all'LSD) e dunque i cristalli dell'LSD venivano
eliminati dall'organismo (poiché non c'erano più ricettori liberi atti a
riceverli nelle cellule). Questo é la ragione per cui un vero mistico è
così beato, ha le visioni e è considerato detentore di abilità
paranormali: nei suoi ricettori sono costantemente inseriti la
melatonina, le endorfine, la pinealina ed altri
ormoni/neurotrasmettitori oppiacei. Ma c'è un ulteriore domanda a monte,
ovvero, perché le donne selezionate che accompagnano il “viaggio” dello
sciamano non hanno bisogno - al contrario degli uomini - di
allucinogeni per compierlo? Inoltre perché la donna in generale è
maggiormente soggetta allo stato analogico di innamoramento? Si pensa
sia dovuto al fatto che metta in circolo più dopamina ed endorfine di
quanto faccia l'uomo, e/o perché la sintetizza in maniera più efficace
grazie a qualche sostanza o meccanismo che ne faciliti il compito. E se
così fosse é dovuto all'evoluzione genetica ?
A
causa del fatto che la donna debba partorire sia stata predisposta ad
immettere una quantità più cospicua di analgesici naturali (creati dal
cervello), avendo un maggior fabbisogno di quest'ultimi per partorire,
alzando così la soglia al dolore e all'amore (perfino a quello sessuale
con gli orgasmi multipli) rispetto all'uomo? Questa facilitazione agli
analgesici influisce sugli oppiacei che sembrano tanto importanti per lo
sviluppo delle facoltà paranormali? Apparentemente sembra di no stando
ai libri di storia, di donne illuminate non si trova quasi neanche
traccia (perché a differenza degli uomini non amano "fare storia" ndr).
Ma la realtà è che la donna, come iniziato, all'interno delle Scuole
Misteriche era ed é potenzialmente superiore agli uomini; ma vennero
sempre scelti uomini come rappresentanti, a causa delle società e
religioni misogine d'allora (e d'oggi del resto!) che mai avrebbero
accolto una donna come insegnante o messia.
Qui
ci possiamo porre un ulteriore quesito, e cioè, se l'evoluzione delle
nostre reti neurali venga lasciata come testamento genetico alle nostre
future generazioni, i figli dei mistici o di persone con abilità
paranormali erediteranno quella configurazione neurale che permetterà
anche loro di sperimentare i cosiddetti fenomeni paranormali? La
risposta non può che essere affermativa, ma la prole di Gotama
Siddhartha (Buddha) o Yeshua ben Joseph (Gesù) hanno raggiunto le vette
dei loro illustri genitori? Qui la storia non ne parla. Ma se non
dovessero avere raggiunto quella vetta ciò dimostra che la rete neurale
da sola non basta senza una volontà che la voglia manifestare. Allora se
si riuscisse a sintetizzare la pinealina, forse la stragrande
maggioranza delle persone riuscirebbe a sperimentare il sogno lucido o
qualche dote paranormale, ma ben pochi realizzerebbero l'illuminazione,
perché non tutti avrebbero la volontà di raggiungere quello stato di
consapevolezza.
Quindi
qualsivoglia progresso scientifico non riuscirebbe a portare
l'illuminazione o a cancellare la malattia come molti sostengono, perché
l'atteggiamento vittimistico continuerebbe a far sussistere lo stato
non illuminato e le malattie psicosomatiche. Questo porta
all'inevitabile conclusione che la tecnologia in grado di creare degli
ormoni/neurotrasmettitori associati all'illuminazione, sia meno
importante di creare all'interno dell'uomo il desiderio di raggiungere
questo stato di consapevolezza. E non è forse questo ciò che uno
ierofante vi stimola e vi fa desiderare!?! L'ormone o neurotrasmettitore
più potente alla fine risulta essere proprio la volontà di ciò che si
vuol raggiungere e la consapevolezza di poterla raggiungere.
Riccardo Tristano Tuis
CONSIGLI PRATICI:
la pineale è direttamente responsabile dell'invecchiamento biologico è
inoltre in grado di secernere gli ormoni della lunga giovinezza e gli
ormoni dei viaggi extracorporei e delle percezioni extrasensoriali, come
stimolarla dunque?
1)
Potete stimolare l'attività fisica di una certa intensità (definibile
quindi come "stress fisico"), da esperimenti compiuti da diversi
ricercatori, tende ad innalzare (anche del 200%) il tasso di melatonina
se effettuata durante le ore diurne, cioè quando il tasso è basso,
mentre se effettuata durante le ore notturne anche in condizioni di
scarsa illuminazione, abbassa drasticamente il tasso di melatonina.
2)
E' consigliabile un pasto moderato alla sera contenente una buona
quantità di carboidrati (i complessi sono preferibili) da consumarsi
almeno due ore prima di coricarsi ed astenersi al consumo serale di
alcool.
3)
Non portatevi il lavoro, preoccupazioni e stress psicologico a letto,
poiché i cortecosteroidi e le catecolamine (gli ormoni "da stress")
inibiscono la produzione della melatonina.
4) I
colori a bassa frequenza (gradazioni del rosso) attivano maggiormente
il Sistema Nervoso Neurovegetativo Simpatico che gestisce alcuni
comportamenti fisiologici come, per esempio, l'aumento della frequenza
cardiaca ed altri, quasi sempre in antagonismo con il Parasimpatico.
Invece i colori di alta frequenza (gradazioni dal blu fino al violetto)
attivano maggiormente il Sistema Nervoso Neurovegetativo Parasimpatico
che gestisce viceversa la diminuzione della frequenza cardiaca
(antagonista con il Simpatico). Mentre i colori a media frequenza
(gradazioni del verde), non agiscono sul Sistema Nervoso
Neurovegetativo; per questa ragione il verde è un colore riposante,
coadiuvante di un naturale equilibrio. Detto questo vi sarà chiaro che
l'esposizione alla vista dei colori a medio e alta frequenza favoriscono
la diminuzione dell'iperattività e l'entrata in scena degli ormoni
notturni pinealinici. Dunque abbiate un occhio di riguardo verso i
colori dell'arredamento della stanza da letto e delle stanze in cui
soggiornate prima di coricarvi.
5)
Gli enzimi necessari alla biosintesi della melatonina si trovano anche
nella retina perciò quando vi coricate non ci devono assolutamente
essere alcun tipo di luce nella stanza, sia essa la più piccola
riverberazione di luce del display della radiosveglia o la flebile luce
che entra dalle fessure delle tapparelle (la luce inibisce l'emissioni
melatoniniche della pineale, mentre i pinealociti, durante le ore di
buio vengono stimolati, nella loro azione secretoria, dal rilascio di
noradrenalina). Anche i campi elettromagnetici del cellulare che tenete
acceso sul comodino o la termocoperta, influiranno sulla biosintesi
(pure anelli, catenine, piercing, etc. in qualche modo possono
limitatamente interferire). Cercate di bandire la TV e il computer
(specialmente il navigare nella rete nelle ore notturne) in quanto la
radiazione catodica danneggia le ghiandole endocrine. Per coloro che
vogliono potenziare la biosintesi si consiglia di usare una mascherina
per gli occhi non solo quando si dorme, ma di tenerla per 24-48-72 ore o
più (prendetevi un paio di giorni liberi), cercando in più di esporsi
il meno possibile la pelle a fonti luminose. Un metodo simile era
praticato nella cosiddetta morte iniziatica, dove veniva lasciato in una
grotta buia l'iniziato (di solito a digiuno) per almeno 3 giorni.
Questo perché il buio protratto stimolava la produzione ormonale della
pineale e allo stesso tempo dava torpore all'iniziato cullandolo in un
continuo stato di dormiveglia. Inoltre si disabituava alla percezione
attraverso gli occhi incominciando a raffinare nuove forme di
percezione.
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