giovedì 14 gennaio 2016

I Mandala e il loro valore terapeutico

Da qualche tempo viene rivalutata con particolare interesse l’ attenzione nei confronti dei mandala, a cui viene attribuita un’ importanza talmente rilevante da farla definire da alcuni una forma di Art Teraphy.

Mandala
, parola derivata dal sanscrito, significa cerchio magico e consiste in una rappresentazione circolare all’ interno della quale si trovano varie forme e colori che hanno la caratteristica fondamentale di convogliare e partire da un centro. Possono essere disegnati a mano libera oppure colorati, in ogni caso si ritiene che concentrarsi su di essi permetta a chi lo fa di entrare in una dimensione meditativa, per certi aspetti ipnotica e quindi rilassante.
Il cerchio, forma privilegiata del mandala, è simbolo da sempre di completezza e totalità che si esprime già in certi simboli fondamentali della natura stessa, basti pensare alla terra, al sole, alla luna; ciò sottolinea l’ importanza archetipica di questa figura, talmente radicata a livello di inconscio collettivo che è la prima ad essere riprodotta dai bambini di ogni cultura, sottoforma di spirali circolari.
Sebbene tali rappresentazioni siano tipiche della cultura orientale e collegate a filosofie religiose come il buddismo o l’ induismo, fu lo psichiatra svizzero Jung a studiarli, dipingendone a sua volta e scoprendo gradualmente il loro importante significato (Papadopoulos, 2009). Focalizzarsi sul mandala permette infatti di entrare in maniera del tutto spontanea in un percorso di conoscenza di se stessi e raggiungere quindi il Sé, ovvero la mèta verso cui tende il processo di individuazione di ognuno.
I centro del mandala diventa così il centro della propria anima, il punto da cui ripartire per poter trovare armonia ed energia.
Come accennato in un precedente articolo, l’ archetipo della concentrazione sul mondo interno è impersonato dalla dea Estia, il suo focolare di forma circolar simbolizza infatti il mandala e possiede pertanto la capacità di mettere in contatto con la fonte interna di calore e luce nonchè di coniugarsi al proprio Sè.
Disegnare o colorare un mandala consente a chi lo fa di entrare in contatto con questa importante parte di Sé, di conoscerla e potenziarla.
Permettendo di rimanere focalizzati sul “qui ed ora”,consente di concentrare l’ attenzione solo sulle forme ed i colori, liberando la mente, alleggerendola e determinando di conseguenza un generale senso di rilassamento e tranquillità. Induce, al tempo stesso, uno stato di semitrance che al pari di altre attività meditative o distensive come il Training Autogeno, per esempio, permette di sviluppare l’ introspezione e di “sognare ad occhi aperti”. È assolutamente di aiuto nella riduzione dello stress quotidiano, favorisce la distensione dei muscoli ed è in grado di allontanare stati ansiogeni e pensieri ossessivi.
Come si disegna e colora un mandala?
La regola principale per farlo bene è..che non ci sono regole!
Sicuramente può essere di aiuto ritagliarsi uno spazio per sé e porsi di fronte al foglio quando si è da soli in modo da potersi concentrare e farsi guidare dall’ istinto nella creazione di questa opera unica.
Se si decide di disegnare bisogna permettere alla mano di essere libera di esprimersi come vuole; i disegni, come notò lo stesso Jung, infatti, tendono a cambiare a seconda della situazione psichica che si sta vivendo, è quindi necessario che non si presenti alcuna forzatura, ma che chi disegna si senta libero di esprimere se stesso come vuole. Non importa che l’ immagine sia tecnicamente bella, ciò che conta è che sia autentica.
Discorso analogo vale ovviamente chi decide di colorare un mandala già disegnato. Deve innanzitutto scegliere un modello che lo attrae, che lo ispira in quel momento e, mentre dipinge, non deve preoccuparsi del giusto accostamento delle tonalità ma di esprimere se stesso con i colori che lo rappresentano di più in quel momento.

Una volta finito, il mandala si osserva.
Cosa trasmette ora che è completo? Come mi fa sentire? E prima di disegnarlo, come mi sentivo? Dove è andata la mia mente? Cosa è cambiato?
Si può decidere di incorniciare un mandala particolarmente significativo e osservarlo nei momenti di pausa quotidiana, al fine di focalizzarsi su quella immagine e concedersi nuovo un tempo per sé, per rilassare la mente e meditare. Ogni volta che i pensieri distraggono e tornano le preoccupazioni quotidiane può essere utile fissare il centro del mandala….e ricominciare..
 Articolo della Dott.ssa Ilaria Visconti, Firenze.

Riferimenti Bibliografici:
Papadopoulos, R. K. (2009). Manuale di psicologia Junghiana, Moretti & Vitali Editori, Tecnoprint, Romano di Lombardia (BG) Settembre 2009.

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