Formazione e Didattica del PAS
Quest’area
comprende una grande varietà di argomenti che possono essere adatti per
l’insegnamento rivolto sia a studenti con normale rendimento che a coloro il
cui rendimento è scarso.
La
formazione spazia dalla gestione della classe al trattamento del bambino con
difficoltà: dal modo più favorevole per inquadrare una domanda all’uso delle
risposte degli studenti come fonte di apprendimento ulteriore, dalla
stimolazione della creatività al contenimento dell’impulsività e molti altri
argomenti che interessano gli insegnanti di classi di allievi con esigenze
normali e speciali.
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Lo
slogan del PAS, Un momento… sto pensando,
deve essere applicato a tutti gli alunni, ma è di importanza cruciale per
quelli a basso funzionamento, la cui impulsività nella raccolta dei dati
rappresenta la causa principale di errore.
Gli
insegnanti inoltre devono essere istruiti a reagire adeguatamente all’errore,
che non può essere considerato soltanto come un fallimento e di cui si deve,
invece, ricercare l’origine,: così facendo, gli educatori dimostrano il loro
rispetto per lo studente quale essere
pensante che è giunto ad una risposta attraverso logiche che possono non
corrispondere al compito ma che, ciò nonostante, esistono e devono essere
esplorate. E’ ormai accertato che il rinforzo positivo e il feedback sono
meccanismi efficaci del processo di apprendimento e che, in coloro che tengono
in scarsa considerazione i propri risultati, producono un effetto ancora più
potente.
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La
reazione di un docente verso il funzionamento degli studenti il cui livello di
rendimento iniziale era molto scarso deve trasmettere una valutazione
emozionale positiva e non una semplice considerazione oggettiva dei risultati
assoluti della performance. Si deve insegnare agli insegnanti a fornire agli
studenti un’interpretazione del loro comportamento cognitivo, comprovato dal
riuscito completamento dei compiti, nei termini dei progressi conseguiti
rispetto ai livelli iniziali di funzionamento. Questo richiede di essere consapevoli
dell’importanza dei più piccoli cambiamenti nell’uso dei prerequisiti di
pensiero da parte dell’alunno, nella padronanza delle operazioni e della loro
efficacia.. L’educatore comprensivo diventa, quindi, l’amplificatore dei microcambiamenti che si verificano nei
comportamenti dell’allievo e trasmette la speranza che questi portano riguardo
ai compiti futuri. L’interpretazione dei cambiamenti, misurata su una scala
assai precisa, renderà coscienti gli studenti del significato del loro lavoro
ai fini di altre attività e indicherà il valore sociale del loro successo,
consolidandolo e assicurandone la continuità.
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L’insegnante
imparziale, freddo e distante, che ignora i cambiamenti e fornisce soltanto un
riscontro oggettivo, non considera la struttura motivazionale degli studenti,
il loro bisogno di rinforzi o il reale valore di questi mutamenti,
all’apparenza irrilevanti, per lo sviluppo futuro del comportamento cognitivo.
…
Un’insegnante
raccontava, sconsolata, di aver interrotto un allievo che stava impiegando
moltissimo tempo per rispondere, e un altro studente le aveva detto:
“Professoressa, ha appena calpestato tutto
il suo spazio mentale!
Ella ammise la sua impazienza e si scusò.
(R.
Feuerstein: Programma di Arricchimento Strumentale, fondamenti teorici e
pratici, pag. 413)
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