Più plasticità cerebrale grazie agli
stimoli ambientali
Un ambiente ricco di stimoli consente di preservare la
plasticità cerebrale, cioè la capacità del cervello di rimodellarsi, fino all’età adulta, anche quando la corteccia
cerebrale è colpita da un ictus: è quanto è emerso da uno studio su topi tenuti
in gabbie in cui erano liberi di camminare sulla ruota, percorrere un labirinto
o contattare i propri consimili.
Il cervello adulto può mantenere o recuperare un livello di
plasticità simile a quello dell’età giovanile se viene esposto a un ambiente ricco di
stimoli: lo ha dimostrato su topi di laboratorio un nuovo studio pubblicato sui
“Proceedings of the National Academy of Sciences” a firma di Franziska Greifzu
della Georg-August-Universität a Gottinga, in Germania, e colleghi di altri
istituti di ricerca tedeschi.
Molte ricerche di psicologia condotte sia sull’essere umano sia sul modello animale
dimostrano che essere allevati in un ambiente ricco di stimoli, fisici psichici
e sociali influenza positivamente lo sviluppo del sistema nervoso, migliorando
numerose capacità e competenze. Greifzu e colleghi hanno studiato in topi di
laboratorio l’influenza
di un ambiente ricco di stimoli su una particolare caratteristica del cervello
dell’uomo, così come di molti mammiferi:
la plasticità neuronale. L’encefalo, in
particolare nella regione corticale, è in grado di modificare la propria
struttura e funzionalità in base all’intensità e al tipo di stimolazione che
vi giunge. Se per esempio si perde un occhio, viene a mancare metà della
stimolazione che in condizioni normali arriva alla corteccia visiva. Quest’ultima, di conseguenza,
si "rimodella", degradando i fasci di neuroni collegati all'occhio
perduto e dedicando un'area maggiore all'elaborazione degli input visivi
dell'occhio sano, secondo un meccanismo denominato plasticità delle colonne a
dominanza oculare, o plasticità OD per brevità.
La plasticità
neuronale è un fenomeno che caratterizza l’età dello sviluppo neurobiologico e va
perdendosi durante l’età
adulta. Nel caso dei topi cresciuti nelle gabbie standard di laboratorio, prive
di stimoli, la plasticità OD raggiunge il suo massimo alla quarta settimana di
vita, diminuisce dopo 2-3 mesi ed è completamente assente a 110 giorni dalla
nascita. Per il loro studio, gli autori hanno realizzato delle gabbie in cui i
topi potevano circolare liberamente, camminare su una ruota, percorrere un
labirinto e incontrare altri topi. Questo ambiente rappresenta un notevole arricchimento degli
stimoli cognitivi fisici e sociali rispetto alle gabbie standard, ed è in
grado, secondo i risultati della sperimentazione, d’influenzare notevolmente e in diversi
modi la plasticità OD. In
particolare, i topi hanno dimostrato di possedere plasticità neuronale fino a
320 giorni di vita, cioè ben oltre il limite temporale documentato in
condizioni normali, sia quando venivano allevati fin dalla nascita nelle gabbie
ricche di stimoli sia quando vi venivano trasferiti già in età adulta. La
permanenza nella gabbia ricca di stimoli è risultata efficace nel preservare la
plasticità OD anche quando i topi erano colpiti da un ictus, prodotto
artificialmente dagli sperimentatori, una condizione che in situazioni normali
può compromettere notevolmente la capacità di rimodellamento della corteccia
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