Una semplice regola per la formazione di nuove sinapsi
Quando la sua attività elettrica
scende sotto una soglia critica, per esempio quando non riceve più input da una
certa regione della retina, un neurone cerca di ripristinarla creando nuove
sinapsi. Sarebbe questo il semplice meccanismo alla base della plasticità
cerebrale: le simulazione al computer basate su questo principio omeostatico
riescono infatti a riprodurre fedelmente gli schemi di recupero della corteccia
visiva di gatti e scimmie così come viene osservata sperimentalmente.
Il cervello umano è il sistema di
connessioni più complesso che esiste in natura. Eppure la sua capacità
rigenerativa si baserebbe su un principio molto semplice: quando l’attività elettrica scende
sotto un certo livello di soglia, i neuroni si attivano per stabilire nuove
sinapsi, secondo un meccanismo di omeostasi simile a quello che controlla la
regolazione della temperatura corporea o i livelli di zucchero nel sangue. È
questa la sorprendente conclusione di un nuovo studio apparso sulla rivista “
PLOS Computational Biology” a firma di Markus Butz del Jülich Supercomputing
Center, in Germania, e Arjen van Ooyen della VU University di Amsterdam.
Il sistema nervoso centrale
continua a modificarsi per tutta la vita: nel cervello si formano continuamente
nuove sinapsi, mentre quelle che non sono più utilizzate degenerano. Questo
sofisticato processo, noto come neuroplasticità, riveste un ruolo cruciale non
solo nei processi di apprendimento, ma anche nel recupero di un danno cerebrale
o altri tipi di deficit funzionale neurologico, ma i meccanismi che lo
determinano non sono ancora stati chiariti.
Butz e van Ooyen hanno studiato
la corteccia visiva, la regione cerebrale che controlla l'elaborazione delle
informazioni che provengono dal senso della vista. In questa regione, circa il
10 per cento delle sinapsi si rigenera continuamente, con percentuali ancora
superiori se la retina viene danneggiata. I ricercatori hanno ipotizzato
l'esistenza di un principio omeostatico, in base al quale la formazione di
nuove sinapsi è regolata dalla tendenza dei neuroni a mantenere un determinato
livello di attività elettrica. Se l'attività elettrica media scende sotto un
certo valore di soglia, i neuroni iniziano a costruire attivamente nuovi punti
di contatto.
Grazie a una simulazione al
computer, hanno poi verificato che questo modello consente di riprodurre
fedelmente gli schemi di rigenerazione della corteccia visiva osservati
sperimentalmente in gatti e scimmie con un danno alla retina. La corteccia
visiva è risultata particolarmente adatta a dimostrare questa nuova regola di
crescita, per una sua proprietà nota come retinotopia: come in una sorta di
“mappatura”, la stimolazione di due punti vicini sulla retina viene elaborata
da due regioni vicine nella corteccia visiva. “Dalla nostra simulazione è
emerso che le aree della corteccia visiva che non ricevono più alcun input
dalla retina iniziano a stabilire collegamenti incrociati, che permettono loro
di ricevere più segnali dalle cellule vicine”, spiega Markus Butz. “Questi
collegamenti incrociati si formano lentamente dal bordo dell’area danneggiata verso il
centro, in un processo che ricorda la guarigione di una ferita, finché non
viene ristabilito l’originario
livello di attività”.
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