"Quando ho in analisi un individuo, devo stare estremamente
attento a non travolgerlo con le mie convinzioni o con la mia personalità,
poiché egli deve combattere la sua battaglia solitaria nella vita e deve poter
aver fiducia nelle proprie armi, siano anche rozze e incomplete e nella sua
meta, anche se fosse molto lontana dalla perfezione. Se gli dico “questo non va
bene e bisognerebbe migliorare”, lo privo del suo coraggio. Deve arare il suo
campo con un aratro che forse non è del tutto adeguato; il mio potrebbe essere
migliore del suo, ma a che gli servirebbe? Lui non ha il mio aratro, ce l’ho
io, e non può chiedermelo in prestito. Deve usare i propri utensili, per quanto
incompleti, e deve lavorare con le capacità che ha ereditato, per quanto
carenti".
C. G. Jung, Quarta conferenza alla Tavistock Clinic
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