Buongiorno
21/04/2013
Diario di un
commesso del Quirinale
Massimo Gramellini
Buongiorno
signora Napolitano, è giovedì mattina. Dovrebbe lasciare la camera entro
mezzogiorno. Bersani e Alfano, avvinti come l’edera, stanno votando insieme
Marini. Non Valeria, che pure ha preso un voto come il conte Mascetti di Amici
miei. Verro più tardi a prendere le valigie. Ha controllato che qualche severo
monito non sia rimasto impigliato nei cassetti?
Buonasera
signora Napolitano, può fermarsi ancora stanotte. Marini ha appena telefonato
per dire che non viene più. Come dice, Rodotà? Neanche lui può venire. La
sinistra non lo vuole. E’ di sinistra.
Buongiorno,
signora Napolitano, è venerdì mattina. Le do una notizia splendida. Il Pd ha
appena assegnato la vostra stanza a Romano Prodi per acclamazione. Doveva
vederli, i ragazzi. Tutti così spontanei, plaudenti, sinceri. Stavolta ci
siamo. Vorrà mica che tradiscano il fondatore? Sarebbe come ammazzare il padre.
Per la terza volta, fra l’altro. Ho ripiegato i pantaloni e le esternazioni di
suo marito. Adesso però corro a comprare i tortellini.
Buonasera
signora Napolitano, niente tortellini. Sono annegati nel loro brodo. Prodi si è
rifugiato in un paese più efficiente del nostro, il Mali. Sto chiamando da ore
il Pd, ma non risponde nessuno. Bersani ha detto che uno su quattro ha tradito.
Dai tempi di Gesù la percentuale si è triplicata.
Buongiorno
signora Napolitano, è sabato mattina. Rimetta pure a posto le esternazioni, e
anche i severi moniti. Vi lasciano la stanza per altri sette anni. Se volesse
scappare prima, e la capisco, mi permetto di darle un consiglio: chieda a
Ratzinger, lui sa come si fa.
Ecco l’intervento a “Che tempo che fa”
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