Danza Macabra: Schiarazula
Marazula e ballo in fa diesis minore
Uno dei brani più affascinanti di
Angelo Branduardi è Ballo in fa diesis minore, del 1977, contenuto nell'album
La Pulce d'acqua. Il brano ha una lunga storia ed è ispirato alla danza macabra
medioevale, in cui la morte viene rappresentata mentre guida una danza con cui
accompagna uomini di ogni condizione sociale al loro inesorabile destino. Nella
canzone di Branduardi invece, tramite la musica (le launeddas) e la danza
(il ballo tondo), gli uomini sconfiggono
la morte costringendola a deporre la sua falce e ballare al suono della loro
musica. Questo il senso del brano nelle parole dello stesso Branduardi:
"...c'è l'idea che la musica abbia un potere talmente alto da far
dimenticare alla morte di essere venuta per portarci via. Un esorcismo della
morte attraverso la musica e la danza".
Il testo di "Ballo in fa diesis minore"
Sono io la morte e porto corona,
io Son di tutti voi signora e padrona
e così sono crudele, così forte sono e dura
che non mi fermeranno le tue mura.
Sono io la morte e porto corona,
io son di tutti voi signora e padrona
e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
e dell 'oscura morte al passo andare.
Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo,
posa la falce e danza tondo a tondo:
il giro di una danza e poi un altro ancora
e tu del tempo non sei più signora.
Ma come è arrivato Branduardi a comporre questo brano?
La Musica di "Ballo in fa diesis Minore"
La musica utilizzata da
Branduardi è quella del ballo Schiarazula Marazula (o s'ciarazule marazule o
s'ciarazula marazula), ballo tipico del Friuli e che risale, probabilmente, a
prima del XV secolo. La musica di questo ballo ci è pervenuta scritta grazie
un'opera del 1578, Il primo libro dei balli accomodati per cantar et sonar
d'ogni sorte de instromenti di Giorgio
Mainerio.
Mainerio fu una stranissima
figura di musicista e prete, Maestro di Cappella della chiesa di Aquileia,
viaggiatore, astrologo, mago. Su di lui venne anche aperta un'indagine dal
tribunale dell'Inquisizione di Aquileia che non condusse tuttavia alla
formulazione di un'accusa perché non venne trovato nulla di sospetto.
Ecco il video della versione che Branduardi ha proposto di
Schiarazula Marazula:
Testo di Schiarazula Marazula:
Schiarazule marazule
la lusigne, la cracule,
la piciule si niciule
di polvar a si tacule
O schiarazule maraciule
cu la rucule e la cocule
la fantate jè une trapule
il fantat un trapolon
traduzione italiana di Schiarazula Marazula:
Scjaraciule (bastone, bordone) e Maraciule (finocchio),
la scintilla e la raganella,
la piccola si dondola
e di polvere si macchia.
O' scjaraciule maraciule,
con la rucola e la noce,
la ragazza è una trappola (bugiarda)
il ragazzo un trappolone
Del testo originario non si sa
quasi nulla, solo qualche verso in italiano, tradotto dal friulano e contenuto
in una denuncia all'inquisizione del 1624: “schiarazzola marazzola a marito
ch'io me ne vo’ et quello che segue si come son donzella che piova questa
sera”. Il testo attuale sopra riportato è stato scritto dal poeta friulano
Domenico Zannier nel XX secolo e non ha nulla a che fare con il testo
originale.
rivolge agli uomini
Anche la storia del testo del
brano di Branduardi è interessante e degna di essere raccontata. A Pinzolo,
piccolo comune in provincia di Trento, c'è la chiesa di san Vigilio, risalente
al X secolo e ampliata nel XVI secolo. Nella facciata destra della chiesa vi
sono numerosi affreschi, proprio sotto la gronda, è raffigurata una danza
macabra, realizzata dal pittore bergamasco Simone Baschenis da Averaria tra il
1519 e il 1539, la sua firma è visibile come la data in cui fu terminata
l'opera, il 25 ottobre 1539. L'affresco è alto 2 metri e lungo 22 metri e vi è
raffigurato un corteo che procede da destra verso sinistra. Si tratta di 18
personaggi, ciascuno trafitto da una freccia e accompagnato da uno scheletro,
che procedono danzando verso la morte, rappresentata da uno scheletro seduto su
un trono e con una corona che suona la cornamusa conducendo la danza, a
significare l'assoluto dominio su tutti gli uomini, di qualsiasi condizione,
della morte. Ogni personaggio rappresenta una determinata figura sociale: un
papa, un cardinale, un vescovo, un sacerdote, un imperatore, un duca, un
cavaliere, un ricco avaro, un giovane vanitoso, ecc. Proprio sotto la morte e i due scheletri che
la accompagnano si trova un'iscrizione contenente le parole con cui la morte si
rivolge agli uomini.
Questa la trascrizione del testo
con le parole con cui la morte di Pinzolo ammonisce gli uomini :
Io sont la morte che porto corona
Sonte signora de ognia persona
Et cossi son fiera forte et dura
Che trapaso le porte et ultra le mura
Et son quela che fa tremare el mondo
Revolgendo mia falze atondo atondo
O vero l'archo col mio strale
Sapienza beleza forteza niente vale
Non e Signor madona ne vassallo
Bisogna che lor entri in questo ballo
Mia figura o peccator contemplerai
Simile a mi tu vegnirai
No offendere a Dio per tal sorte
Che al transire no temi la morte
Che più oltre no me impazo in bene male
Che l'anima lasso al judicio eternale
E come tu averai lavorato
Cossi bene sarai pagato
Come si può notare il testo delle prime due strofe di
"Ballo in fa diesis minore" riprende i primi versi delle parole della
morte di Pinzolo, mentre la terza strofa, opera di Branduardi, conclude la
canzone e segna, a differenza delle danze macabre medioevali, il trionfo finale
dell'uomo sulla morte.
Per Saperne di più sulla Danza Macabra di Pinzolo:
da medioevo.org: San Vigilio a Pinzolo
comune di Pinzolo: San Vigilio
da Pinzolo dolomiti: la danza Macabra di San Vigilio
da Sagen.at: tutti i testi della danza macabra di Pinzolo
(pubblicato da Gianfranco Marini)
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