Buongiorno
Una Saggia al Quirinale
Massimo Gramellini
Facendomi portavoce dell’opinione di numerose lettrici,
vorrei qui ringraziare il presidente Napolitano per non avere inserito neppure
una donna nella lista dei dieci Saggi che hanno dato il cambio all’onnivoro
esploratore Bersani nel ruolo di intrattenitori istituzionali. La difficile
missione di questi brizzolati esponenti dell’establishment consiste infatti
nell’ingannare il tempo fino al conclave che eleggerà il prossimo Capo dello
Stato, stilando elenchi di priorità su fogli di carta intestata che fra un paio
di settimane si tradurranno in aeroplanini volteggianti. E’ un compito non
nuovo ma necessario e nessuno dubita che essi lo adempiranno con scrupolo e
senso civico. Soprattutto con quella passione che soltanto i maschi riescono a
infondere nelle cose inutili e astratte.
Le donne no: troppo pragmatiche, troppo legate alla vita. I
dibattiti destinati al nulla le lasciano indifferenti e anche un po’
insofferenti. Se qualcuno le avesse incautamente coinvolte, avrebbero forse
accettato - per naturale cortesia o legittima vanità - di partecipare alla
prima riunione. Ma, annusata l’aria sterile, ci avrebbero messo un attimo a
recuperare borsetta e paltò, lasciare i Saggi alla loro saggezza e correre a
occuparsi delle decine di adempimenti pratici che costellano la giornata di
ogni essere di sesso femminile in un Paese che sulle donne ha scaricato le
latitanze della collettività. Se proprio le vogliamo scomodare, che sia per
qualcosa di veramente utile e di dolcemente rivoluzionario. Come una Saggia al Quirinale,
per esempio.
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