Il nucleo cerebrale che
fissa l'attenzione visiva
Isolare gli oggetti su cui si è fissata la nostra attenzione
dagli elementi che potrebbero distrarci è il compito di una regione cerebrale
che fa parte del talamo: il nucleo posteriore del talamo, detto anche pulvinar.
La scoperta è di un gruppo di ricerca statunitense che è riuscito a documentare
questa importante funzione visiva in soggetti vivi grazie alla risonanza
magnetica funzionale.
Il pulvinar, o nucleo posteriore del talamo (dorsale), è
coinvolto nella discriminazione visiva tra gli stimoli su cui è fissata
l’attenzione e gli elementi di distrazione circostanti: è quanto hanno
stabilito Jason Fischer e David Whitney del Dipartimento di Psicologia
dell’Università della California a Berkeley, che firmano in proposito un
articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications”.
Secondo gli attuali modelli, nel cervello dei mammiferi
questa struttura ha un’importante funzione di integrazione degli stimoli,
soprattutto in relazione all’attenzione visiva, ma determinare con esattezza il
suo ruolo finora si era rivelato
difficile. Alcuni studi avevano però portato a ipotizzare che servisse a
isolare dallo “sfondo” gli oggetti rilevanti dal punto di vista comportamentale.
In uno studio del 1990, per esempio, si era riusciti a
disattivare il pulvinar di un emisfero cerebrale di un macaco con il risultato
di indurre un deficit nel lato opposto del campo visivo. Tuttavia, il deficit
si verificava tuttavia solo se c'erano elementi di distrazione: quando erano assenti,
le prestazioni risultavano inalterate.
Il nucleo caudale, o pulvinar, è uno dei nuclei talamici più
importanti e presiede alla discriminazione visiva tra input salienti e
distrattori .
Più di recente, è stato descritto un caso simile in un essere
umano con lesioni del pulvinar in seguito a un ictus: il paziente mostrava una
discriminazione visiva compromessa nel lato del campo visivo opposto a quello
in cui si era verificato l’ictus, ma solo in presenza di significativi fattori
di distrazione.
Questi risultati hanno portano a ipotizzare un coinvolgimento
di questo nucleo talamico nella capacità di distinguere fra stimoli
significativi e stimoli di distrazione, ma l'ipotesi era stata smentita da
altri studi in cui vi erano soggetti con lesioni.
Secondo Fischer e Whitney, però, quelle ricerche avevano due
grossi difetti. Il primo è che gli studi basati sugli effetti di lesioni
utilizzano stimoli di natura diversa e quindi non permettono di arrivare a
risultati conclusivi sulla funzione del pulvinar. Il secondo è che riguardano
soggetti con lesioni, mentre non si sa nulla di ciò che succede negli esseri
umani in salute.
Per colmare questa lacuna, i due ricercatori hanno condotto
due esperimenti utilizzando tecniche di imaging a risonanza magnetica funzionale
(fMRI) per evidenziare in che modo il pulvinar codifica gli stimoli salienti e
i fattori di distrazione quando questi compaiono nello stessa metà del campo
visivo del soggetto e quindi sono in competizione tra loro nell'attrarne
l'attenzione.
I risulati dei test hanno mostrato che l’attenzione filtra
sia le informazioni relative alla posizione sia quelle relative alle
caratteristiche intrinseche degli stimoli visivi: la posizione e l'orientamento
degli stimoli salienti a cui il soggetto prestava attenzione risultavano
codificati con grande precisione, mentre per i fattori di distrazione non
emergeva alcuna codifica.
Il risultato indica quindi che il pulvinar è coinvolto nel
filtrare l’informazione visiva "di fondo", aiutando a mantenere la
nostra attenzione sugli elementi rilevanti ai fini del comportamento.
Nessun commento:
Posta un commento