Tammet, il genio dei numeri partito con l'handicap
La testimonianza di un giovane dotato di memoria eccezionale, affetto dalla sindrome di Asperger
«I numeri, per me, sono come amici che incontro dappertutto. Ciascuno è unico e ha una precisa personalità. L'11 è espansivo e il 5 è rumoroso, mentre il 4 è timido e silenzioso: è il mio numero preferito, forse perché mi ricorda me stesso. Hanno una forma, un colore e si muovono. L'1 è di un bianco accecante, il 5 è un rombo di tuono, l'89 mi ricorda la neve che cade dal cielo. Alcuni sono belli e altri brutti ma ai miei occhi sono tutti speciali. Ovunque vada e qualunque cosa faccia i numeri non sono mai lontani dai miei pensieri ». Così Daniel Tammet, nel libro Nato in un giorno azzurro (Rizzoli, traduzione di Annalisa Crea, pp. 299, e 18), descrive la sua sofisticata percezione dei caratteri matematici.
La particolarità di Daniel è dovuta alla sindrome di Asperger, una forma di autismo che è stata resa famosa nel 1988 da Dustin Hoffman con il film Rain man, L'uomo della pioggia, vincitore di quattro Oscar. «Come il personaggio Raymond Babbit — spiega Tammet — anch'io ho un bisogno quasi ossessivo di ordine e di routine che si riflette in moltissimi dettagli quotidiani». Piccoli gesti, come allacciarsi le scarpe o radersi, gli risultano complicati e sono un problema anche i rapporti con gli altri: sostenere una conversazione gli crea crisi di panico. Con grande caparbietà, però, Daniel s'impegna a vincere tutte queste sfide e nel libro racconta in modo onesto e accattivante come ci è riuscito. Si ha l'impressione di essere presi per mano dall'autore e condotti a scoprire un nuovo mondo dove tutto funziona al contrario: è difficile lavarsi i denti ma si possono memorizzare 22.514 decimali di pi greco e imparare una nuova lingua in quattro giorni.
Anche medici e scienziati sono affascinati da questa sua straordinaria
capacità di chiarire i meccanismi psichici: lo stanno studiando e
cercano di utilizzare le sue esperienze sia per approfondire la
comprensione di alcune patologie sia per tentare di migliorare i normali
processi di apprendimento. È notevole in Tammet l'abilità
nell'analizzare sentimenti e percezioni. L'amicizia è descritta come un
processo delicato e graduale da non affrettare o imprigionare. La
immagina come una farfalla bella e fragile: qualsiasi tentativo di
afferrarla mentre sta volando la distruggerebbe. Innamorarsi, scrive
Tammet, è diverso da qualsiasi altra cosa e non c'è un modo giusto o
sbagliato per farlo: non esiste un'equazione matematica per la storia
d'amore perfetta. «Se dieci anni fa avessero detto ai miei genitori che
avrei vissuto per conto mio, che avrei avuto una relazione sentimentale e
una carriera, non ci avrebbero creduto ». Erano preoccupati per questo
figlio perché, come tanti, tendevano a far coincidere la normalità con
la felicità e la realizzazione. Questo libro rompe gli schemi e fa
capire come l'amore e la costanza riescano a vincere qualsiasi
difficoltà e, soprattutto, come sia «importante insegnare ai figli ad
avere fiducia nei sogni, perché sono i sogni a plasmare il futuro di
ciascuno di noi».
Fonte corriere della sera - redattore c.a.
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